Montalcino non significa soltanto Brunello. In questo stesso comune collinare della provincia di Siena e dallo stesso vitigno di Sangiovese vinificato in purezza nasce il Rosso di Montalcino, un grande vino toscano estraneo ai lunghi invecchiamenti e sottoposto a norme per la viticoltura più flessibili. La sua dote principale è quella di unire la struttura e la longevità tipica dell’uva Sangiovese alla freschezza e vivacità di beva facilmente godibile. Solitamente vinificato in acciaio, può essere affinato in bottiglia o in rovere, al fine di arrotondarne gli spigoli tipici della tipologia ed esaltarne tonalità più speziate e armoniche. Spesso dotato di una struttura e una complessità che mal si accordano con il soprannome di “fratello minore del Brunello”, esprime l’anima fresca e fragrante del Sangiovese, facendosi apprezzare per una maggiore versatilità e per la facilità d’abbinamento.
Montalcino non significa soltanto Brunello. In questo stesso comune collinare della provincia di Siena e dallo stesso vitigno di Sangiovese vinificato in purezza nasce il Rosso di Montalcino, un grande vino toscano estraneo ai lunghi invecchiamenti e sottoposto a norme per la viticoltura più flessibili. La sua dote principale è quella di unire la struttura e la longevità tipica dell’uva Sangiovese alla freschezza e vivacità di beva facilmente godibile. Solitamente vinificato in acciaio, può essere affinato in bottiglia o in rovere, al fine di arrotondarne gli spigoli tipici della tipologia ed esaltarne tonalità più speziate e armoniche. Spesso dotato di una struttura e una complessità che mal si accordano con il soprannome di “fratello minore del Brunello”, esprime l’anima fresca e fragrante del Sangiovese, facendosi apprezzare per una maggiore versatilità e per la facilità d’abbinamento.
La produzione di questo rosso, tipicamente bevuto in gioventù, è storicamente attestata nella Toscana sud-orientale, designata con modi e nomi diversi. Sono note informazioni storiografiche di un tale “Vermiglio” prodotto per essere consumato relativamente in tempi brevi. A seguire, nel 1869 nell’areale di produzione di Montalcino, un prodotto locale da uva Sangiovese fu premiato con la medaglia di bronzo. Infine negli anni Sessanta si pensò di insignire finalmente questa tipologia con il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata, inizialmente chiamandolo “Rosso dai vigneti di Brunello”, poi designandolo col nome a cui tutti oggi siamo ormai abituati.
Tra la moltitudine dei vini rossi attualmente prodotti in Toscana, il Rosso Montalcino è da sempre apprezzato da un pubblico vasto di consumatori per le sue naturali doti di fragranza e freschezza. Al calice si presenta solitamente di color rubino marcato, limpido e trasparente, all’olfatto sprigiona aromi primari fruttati di ciliegia, more, lamponi e floreali di viola uniti a tonalità minerali e balsamiche che rendono il bouquet olfattivo ammaliante e intenso e regala un sorso succoso, secco e asciutto. Di corpo medio, caldo e secco, ha una buona sapidità di fondo e una trama tannica ben levigata che donano eleganza all’assaggio ed equilibrio al palato. Caratterizzato da una buona persistenza gustativa che esala note di frutti di bosco e sottofondo finemente minerale. Grazie alla sua naturale versatilità è possibile abbinarlo a molteplici piatti, non solo della tradizione culinaria locale come pici al ragù, ribollita di verdure e fagioli e la classica fiorentina, ma anche con primi piatti e secondi di carne di origini regionali diverse, come arrosti e grigliate, ma anche con formaggi stagionati.
Il territorio stabilito dal relativo disciplinare come idoneo alla produzione della Denominazione di Origine Controllata si estende su una superficie complessiva totale di 243,63 chilometri quadrati nell’area dell’omonimo comune, a 40 chilometri a Sud della città di Siena. Questo areale eccezionale terra nativa del “Rosso di Montalcino”, storicamente vocato alla viticoltura e alla produzione di vini toscani di qualità è delimitato dalle valli dei tre fiumi Orcia, Asso e Ombrone, dalle montagne dell’Appennino Centrale e dal mare, che donano una naturale fertilità ai terreni, oltre che ricreare uno scenario territoriale di grande bellezza e ricchissima biodiversità. I vigneti sono collocati ad altitudini variabili e differenti che partono dai 120 metri sul livello del mare fino a toccare i 650 nel punto più alto, precisamente a ridosso di Poggio Civitella; altezze che permettono ai filari di godere giornalmente di fresche e costanti brezze che permettono una perfetta maturazione degli acini, evitando il più possibile la formazione di muffa. I suoli qui, risalendo a ere geologiche diverse, sono diversi e variegati, ricchi di arenarie calcaree e di granulometrie miste tendenti al sabbioso e talvolta all’argilloso.
Tutte queste qualità morfologiche e microclimatiche concorrono a dar origine a una delle produzioni enologiche più famose e rinomate per anima succosa e bel potenziale evolutivo. Grandi etichette che vantano questa denominazione in etichetta come il Rosso di Montalcino Banfi, Fattoi, Mastrojanni, Poggio di Sotto e altri sono divenute nel tempo dei veri e propri cavalli di battaglia della viticoltura italiana nel mondo, apprezzati a livello internazionali oltre che locale.
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