Regione | Veneto (Italia) |
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Anno fondazione | 1950 |
Ettari vitati | 32 |
Produzione annuale | 1.600.000 bt |
Indirizzo | Via del Pra' Fontana, 4 - 31049 Valdobbiadene (TV) |
Enologo | Fabio Roversi |
La storia della cantina Ruggeri è profondamente radicata nella tradizione vitivinicola del territorio di Valdobbiadene. La storia ha inizio nella seconda metà dell’Ottocento con Eliseo Bisol, l’avo che possedeva una piccola cantina a Santo Stefano, nel trevigiano: il toponimo “Case Bisoi”, ovvero le case dei Bisol, è in effetti tracciato su alcune mappe coeve che riguardano il centro di Cartizze. Il figlio Luigi, che figura come uno dei primi enologi della zona, nel solco dell’attività paterna costruisce una propria cantina in Montebelluna, sull’altro lato della valle del Piave. Si arriverà quindi al 1950, quando Giustino Bisol, fedele alla tradizione familiare, decide di fondare una nuova azienda insieme al cugino luciano, scegliendo il suo cognome come marchio per l’impresa comune. Ruggeri si contraddistingue da subito all’interno del territorio di Valdobbiadene come una delle rare cantine dedite alla produzione di vino spumante, guidata da due giovani visionari che scommettono sulle rifermentazioni in autoclave, secondo il metodo Martinotti. La loro opera trova ora naturale continuità nel lavoro del figlio e della nipote di Giustino, Paolo e Isabella, la nuova generazione familiare impiegata in azienda. Nel 2017 Ruggeri è entrata a far parte del gruppo Rotkäppchen-Mumm, scelta che ne consolida il potenziale distributivo a livello internazionale.
Ruggeri è proprietaria di un’estensione vitata pari a 32 ettari, distribuiti sulle splendide colline dell’area di Valdobbiadene e all’interno del cru di Cartizze. La lungimiranza dell’attività di Giustino Bisol e Luciano Ruggeri si può leggere anche nell’importanza attribuita al territorio, oltre che alla cura delle vigne e della vinificazione: ebbero infatti l’idea di raccogliere le uve dai viticoltori provenienti da zone differenti, con appezzamenti caratterizzati da esposizioni, altitudini, microclimi e suoli diversificati. La selezione dei conferitori, che hanno oggi superato il centinaio e sono in molti casi i figli o i nipoti dei primi che iniziarono la collaborazione con l’azienda, non è meno attenta di quella delle uve, in modo che ci sia sempre la certezza della qualità dei frutti che giungono in cantina. Le varietà allevate sono quelle classiche della denominazione, a partire dalla Glera, di cui si conserva un patrimonio di circa 2.500 piante quasi centenarie.
La cantina Ruggeri persevera nel voler accrescere la percezione intorno al Prosecco, evidenziandone le capacità evolutive: le soste sui lieviti proseguono ben oltre i 3 mesi e sono seguite da lunghi affinamenti in bottiglia, prima della messa in commercio. L’etichetta “Vecchie Viti” è il fiore all’occhiello di questo lavoro, probabilmente il primo spumante della sua categoria ottenuto da piante così vecchie.
"Avere una gamma di vini ampia e non sbagliare un colpo significa dimostrare un notevole livello di professionalità"