Regione | Piemonte (Italia) |
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Anno fondazione | 1983 |
Ettari vitati | 3 |
Produzione annuale | 10.000 bt |
Indirizzo | Via Roma, 47 - 12060 Barolo (CN) |
Giovanni Canonica è uno dei vigneron più famosi delle Langhe. I suoi vini sono amati dagli appassionati, che ne riconoscono un’autenticità territoriale e una schiettezza espressiva difficilmente riscontrabile in altre etichette. La sua cantina si trova nello storico borgo di Barolo e la sua proprietà, che non arriva a tre ettari, ha vigne nelle prestigiose e rinomate zone di Paiagallo e Grinzane Cavour. Produce complessivamente circa 7000 bottiglie di Barolo l’anno, che vanno letteralmente a ruba. Sono etichette ambite, non solo dai più attenti e curiosi intenditori italiani, ma ricercate anche a livello internazionale, in particolare in Giappone.
Il segreto del successo di Giovanni Canonica si può sintetizzare in poche parole: passione, tradizione, coerenza e amore per la terra. Dopo gli studi in enologia ad Alba, prosegue la sua formazione soprattutto frequentando amici produttori e assaggiando i loro vini. Il suo approccio al Barolo è stato sperimentale, fatto di tentativi, errori e tanta voglia di imparare e migliorarsi. È sempre stato sostenitore di un vino genuino, che si fa quasi da solo. Per questo motivo la sua attenzione è tutta rivolta alla vigna, in modo da ottenere uve sane e ricche di aromi. In cantina le vinificazioni si svolgono con lieviti indigeni e con utilizzo di un’enologia leggera, che tende a non intervenire se non quando assolutamente necessario, senza chiarifiche e con un utilizzo della solforosa molto basso.
I vini di Giovanni Canonica sono realizzati seguendo il sogno dell’integrità della materia prima e della purezza, per esaltare al massimo gli aromi varietali delle uve e le caratteristiche del terroir delle langhe. Nasce così un Barolo tradizionale, figlio di lavoro e pazienza, di lunghe macerazioni e affinamenti in grandi botti di rovere di Slavonia, secondo le più antiche consuetudini. Nessuna concessione al mercato, alle mode, alle derive moderniste, solo il desiderio di produrre un grande vino artigianale, coerente con la sua filosofia minimalista, ben espressa nelle etichette scritte a mano. Nonostante il successo, Giovanni Canonica non intende ampliare troppo la produzione, per paura di perdere quel rapporto personale e quasi intimo con la vigna e la cantina che lo ha reso famoso.