Il "Maschitano" di Musto Carmelitano è un Aglianico del Vulture nella sua versione più succosa e ricca, vinificato esclusivamente in tini di acciaio, si contraddistingue per una bella struttura e una brillante freschezza olfattiva. Una compagine odorosa che si sviluppa su sentori vivi e briosi di mirtilli, fragoline e melograno uniti a sferzate erbacee e vegetali. Il sorso squisitamente mediterraneo riempie la bocca con toni nitidi, morbidi e lievemente minerali nel finale.
L'Aglianico del Vulture “Maschitano” è una delle più convincenti espressioni di vino da tavola appagante e complesso, dotato di una straordinaria vocazione gastronomica. Musto Carmelitano è un punto di riferimento assoluto per chi cerca liquidi dotati di un legame netto con il proprio territorio, in questo caso quello della Basilicata. Pur essendo una regione relativamente piccola e legata alla produzione agricola, risulta difficile trovare bottiglie che traducano in maniera credibile l'immenso potenziale vinicolo locale. La scelta di Musto Carmelitano nasce proprio da questa esigenza: valorizzare il patrimonio di vigne vecchie e suoli vulcanici, capaci di fornire un incredibile apporto all'espressività dei prodotti finali. Più solare delle versioni campane, il Maschitano è il biglietto da visita della cantina e assurge a diventare uno dei più fedeli alleati della tavola quotidiana.
Il rosso “Maschitano” di Musto Carmelitano è ottenuto da uve di Aglianico del Vulture in purezza, provenienti da vigne situate a circa 600 metri di altitudine che poggiano su terreni di matrice vulcanica. In vigna si seguono i dettami dell'agricoltura biologica, pertanto vengono bandite sostanze chimiche o di sintesi e si procede con vendemmia e cernita manuale dei grappoli. In cantina dopo la diraspapigiatura si procede con fermentazione alcolica spontanea in tini d'acciaio e affinamento di 14 mesi sempre in contenitori d'acciaio.
Il L’Aglianico del Vulture “Maschitano” irrora il calice con la sua veste rubina intensa, orlata da riflessi purpurei. Naso territoriale ed inconfondibile, dove si intrecciano richiami ai frutti di bosco a bacca scura, al pepe nero, al chiodo di garofano e alle erbe spontanee. L'apporto del territorio si palesa in una delicata vena sulfurea che ravviva l'olfazione. All'assaggio il liquido è succoso e dinamico, in virtù di una straordinaria freschezza che non fa avvertire il peso del vino. Bella la grana del tannino, presente ma estremamente fine. Necessaria un'ampia scorta!
Rosso rubino con trame purpuree
Mirtilli, fragoline di bosco e melograno unite a sensazioni di primo sfalcio, dragoncello e gelso
Struttura e leggiadria, morbidezza e freschezza con tannino vibrante e chiusura lunga e vegetale