Il Bianco di Torgiano 'Torre di Giano Vigna il Pino' di Lungarotti è un vino mediamente strutturato e affinato in piccola parte in barrique. Ne deriva così un fluido complesso e intenso, che richiama un ventaglio di aromi fruttati e agrumati, adagiati su uno sfondo lievemente boisé. Al palato regala un sorso fine e raffinato, rivelando una consistenza morbida e dal finale ammandorlato
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Il “Torre di Giano Vigna il Pino” è un Bianco di Torgiano che rende onore proprio al paese di Torgiano, dove ha sede l’azienda Lungarotti. Già, perché quest’etichetta vuole essere un omaggio alla torre presente in epoca romana nel centro del comune, eretta per il dio Giano, ricostruita poi in epoca medievale e tutt’ora esistente. Un vino dunque territoriale, che vinifica e affina non solo in acciaio ma anche in legno, e che presenta dunque un profilo di media intensità. Un prodotto da riservare alle cene più formali, per regalarsi un sorso di classe direttamente dall’Umbria.
Questo Bianco di Torgiano “Torre di Giano Vigna il Pino” nasce da un accurato taglio di uve a bacca bianca, selezionate dal team della cantina Lungarotti all’interno dei propri possedimenti. In particolare, le viti di Trebbiano, Vermentino e Grechetto, che concorrono a formare il blend finale, vengono allevate con il sistema del doppio guyot all’interno della “Vigna il Pino”, vero e proprio cru che si caratterizza per l’esposizione a ovest e per i terreni, argillosi e calcarei. Gli acini, una volta raccolti durante l’importante fase della vendemmia, effettuano una criomacerazione, per poi fermentare sia in acciaio, per il 70% della massa, che in barrique, per il rimanente 30%. Queste percentuali rimangono invariate anche nel successivo periodo di maturazione, in cui il vino matura per 4-6 mesi sia sulle fecce fini in barrique che in acciaio. Dopo l’imbottigliamento, il vino compie un altro importante affinamento direttamente in vetro, per 3 anni.
Il vino Bianco di Torgiano “Torre di Giano Vigna il Pino” si presenta, all’esame visivo, con una tonalità compatta, che richiama il colore del giallo paglierino. Lo spettro olfattivo risulta strutturato intorno a note di frutta, anche tropicale, alternate a sfumature floreali e leggeri tocchi boisé. In bocca è di buon corpo, ampio e fasciante al palato, grazie a un sorso di impronta minerale; chiude con un finale caratterizzato da un retrogusto leggermente minerale. Un vino di ottimo spessore, con cui la cantina Lungarotti conferma la propria nomea, che, oramai da anni, la pone al centro della scena non solo della viticoltura umbra, ma di quella italiana.
Giallo paglierino intenso
Di frutta a polpa bianca e di provenienza tropicale, di agrumi, floreale e dai tratti boisé delicati
Fine e fragrante, morbido, dal ritorno minerale e dal finale lievemente ammandorlato