Il Salice Salentino "Faneros" è un blend di uve Negramaro e Malvasia Nera allevate ad alberello pugliese all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. La fermentazione alcolica è preceduta da una lunga macerazione in vasche di acciaio, che mantengono i sentori di terra, funghi e sottobosco. Sono dirette le note di mora e ciliegia matura, accompagnate da speziatura di liquirizia e pepe rosa. Il corpo è morbido e piacevole, conferma gli eleganti sentori di frutti di bosco
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“Faneros” è il nome che Torrevento regala al proprio Salice Salentino allevato a Corato, in provincia di Bari. La grande fortezza federiciana di Castel del Monte svetta laddove prima era edificato un monastero benedettino sorto nel 1400. Francesco Liantonio affiancato dall’enologo Leonardo Palumbo riesce magistralmente nel produrre etichette di pregio, valorizzando i vitigni storicamente legati alla sua terra, tra i quali il Bombino Bianco e Nero, il Nero di Troia e Aglianico. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia accoglie i natali di questa etichetta, tra le sue asperità e con la sua anima selvaggia, lo accompagna nella crescita donandogli estati secche e inverni miti, che ne concentrano il profilo aromatico.
Il Salice Salentino “Faneros” di Torrevento è ottenuto da uve in prevalenza Negramaro, con il supporto della Malvasia Nera, allevate con il tradizionale sistema ad alberello pugliese e affondano le proprie radici su terreni argillosi a medio impasto, perfettamente esposti al sole. Le escursione termiche giornaliere e la ventilazione costante permettono l’affermarsi del profilo aromatico tipico. Le uve subiscono una lunga macerazione a cui fa seguito la fermentazione alcolica realizzata prettamente in vasche di acciaio inossidabile, laddove si svolge successivamente anche il periodo di affinamento, che dura circa 10 mesi.
Torrevento con il suo “Faneros” ci dona un Salice Salentino vestito di un rosso rubino intenso, che con il trascorrere degli anni raggiunge una sfumatura aranciata. Il profilo aromatico è molto interessante, il bouquet è intenso, i sentori di terra bagnata e sottobosco netti, come anche la presenza di bacche mature di ciliegia e mora, con un finale che tende alla liquirizia e pepe rosa. L’assaggio è aromatico e intenso. Il corpo pieno di un’etichetta che si accompagna piacevolmente ad arrosti e carni rosse, ma anche salumi e formaggi. Un calice di Puglia selvaggia e inaspettata, piacevole ed austera, ma amabile e profondamente interessante.
Rosso rubino intenso con velature aranciate
Sentori di funghi,felce, ciliegie e more mature, ribes nero e speziature di liquirizia e pepe rosa
Armonico, di corpo medio, buona spinta sapida, caldo, dal tannino morbido e richiami alle ciliegie