Regione | Puglia (Italia) |
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Anno fondazione | 1989 |
Ettari vitati | 450 |
Produzione annuale | 2.500.000 bt |
Indirizzo | Cantine Torrevento, SP234 km 10, 70033 Corato (BA) |
Enologo | Massimo Di Bari |
La cantina Torrevento si estende su un vasto territorio all'interno dell'area di Castel del Monte, nella parte più selvaggia della Murgia nord occidentale, ed ha numeri significativi in fatto di dimensioni, bottiglie prodotte e qualità. Cuore della cantina è l'ex-monastero benedettino settecentesto nella contrada Torre del Vento, acquistato dalla famiglia Liantonio nel 1948 e trasformato in cantina, sede di una produzione vinicola a carattere rurale e tradizionale.
La cantina Torrevento gestisce 500 ettari di vigneto in cui trovano posto solo vitigni autoctoni: uva di Troia soprattutto, ma anche Bombino nero e bianco, Moscato Reale, Pampanuto e Aglianico. Le vigne, a cordone speronato o a guyot, sono in parte coltivate a regime biologico e godono di una difesa fitosanitaria che si avvale di sistemi di controllo integrati: un'intelligenza artificiale che elabora i dati microclimatici e permette di prevenire malattie come la peronospora e l'oidio. Il clima, tipicamente mediterraneo, presenta condizioni favorevoli alla viticoltura, come forti escursioni termiche e ventilazione costante, mentre il terreno, selvaggio e roccioso come in tutto l'altopiano delle Murge, ha una consistenza calcareo-argillosa di medio impasto.
Nella cantina Torrevento, scavata nella roccia del monastero, si rispetta il lavoro svolto in vigna e si evitano macerazioni troppo lunghe e un uso eccessivo del legno. Il vino riposa in 56 vasche di vetro-cemento e poi in contenitori di legno di varie dimensioni. Ne escono vini freschi e raffinati ma anche corposi, di grande piacevolezza, ricchi di frutto.
Tra i produttori più attivi e impegnati nel valorizzare le denominazioni di nettari di Bacco e Castel del Monte, pionieri anche delle certificazioni dei processi aziendali per la sicurezza alimentare e la responsabilità etica, Torrevento è un pezzo di storia del rinascimento del vino pugliese. Un monumento ancora capace di stupire e di innovare, di produrre vini coniugando grandi numeri e altissima qualità.
"Siamo stati i primi a credere nelle grandi potenzialità del Nero di Troia, convinti del fatto che potesse essere un validissimo ambasciatore della nostra terra, delle sue tradizioni e dei suoi valori più autentici"