Le uve Nero di Troia utilizzate per il Rosso "Torre del Falco" di Torrevento sono originarie del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, territori aspri e calcarei. Subiscono una lunga macerazione e fermentazione in vasche di acciaio che ne mantengono i sentori varietali. Presenta forti note di terra e sottobosco, con un richiamo deciso ai frutti di bosco e prugne. La beva, snella e piacevole, aggiunge gli aromi floreali di violetta e spezie al ventaglio aromatico piuttosto ampio ed elegante
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Il Rosso “Torre del Falco” della cantina Torrevento cresce tra gli aspri pendii del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in Puglia. Quella di Francesco Liantonio è la cantina di punta della zona di Castel del Monte e si pone l’obiettivo di valorizzare i vitigni originari di questa terra, come avviene nel caso del Nero di Troia. Particolarmente incline, inoltre, ad utilizzare pratiche a basso impatto ambientale, la cantina nasce da un antico monastero benedettino, edificato nel 1400 e successivamente acquistato dal nonno di Francesco, ritornato dagli Stati Uniti dopo aver fatto fortuna. Attualmente tutte le etichette vengono accolte proprio dalle cantine scavate nella roccia dei monaci, come vuole la tradizione.
“Torre del Falco” è un rosso che Torrevento realizza interamente con uve Nero di Troia, uno dei vitigni più antichi e caratteristici della regione, legato al mito proprio della città da cui prende il nome, poiché parrebbe essere stato introdotto da uno degli eroi ellenici che aveva partecipato all’assedio. Viene vendemmiato durante la terza decade ti ottobre e subisce una lunga macerazione seguita dalla fermentazione alcolica in vasche di acciaio inossidabile. Al termine di questi processi passerà una decina di mesi ad affinare sempre in acciaio.
Torrevento per il suo “Torre del Falco” vuole esprimersi con un rosso di carattere diretto e rustico. Di un rubino intenso e limpido presenta nette note erbacee di terra bagnata e sottobosco, che vengono affiancate da una seconda personalità più fruttata e floreale di prugna, mora, frutti rossi e rosa fresca con un finale speziato al pepe nero e sentori di cannella. L’assaggio è elegante e morbido, completato da tannini carezzevoli con un corpo medio che lo rende particolarmente piacevole e versatile. Il profilo pugliese di questa etichetta ben racconta le asprezze dei terreni rocciosi e poco ospitali della Murgia, resi coltivabili dall’ingegno umano, perciò ben si adatta alla cucina altrettanto rustica e piacevole con affettati, carni arrosto oppure formaggi freschi.
Rosso rubino con riflessi violacei
Sentori di terra bagnata, sottobosco, more, prugne, spezie e violetta
Di corpo morbido, tannini giovani, ma levigati, non proropenti, si ritrovano i sentori di frutti di bosco e spezie