Il "Roditis" di Ktima Ligas è il bianco estivo per eccellenza: un concentrato di salinità marina e una spremuta di limoni succosi. Vinificato spontaneamente con affinamento in barrique usate di Selosse, emana al primo naso una leggera riduzione, travolta subito da lievi note di burro di arachidi che si tramutano al palato in una freschezza citrina lunghissima.
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Il "Roditis" di Ktima Ligas è il riflesso pulsante e trasparente dell’anima coraggiosa e irriverente di Jason, il vignaiolo che l’ha creato. Il suo personale progetto è quello di salvaguardare le varietà autoctone della sua terra, sottraendole alla triste scomparsa, determinata dalla diffusione intensiva e compulsiva dei vitigni internazionali. Questo Roditis ne rappresenta la realizzazione pratica e concreta, permettendo a bevitori vicini e lontani di essere trasportati con un sorso in questo angolo selvaggio e incontaminato di Grecia.
Quello che vuole comunicare la cantina Ktima Ligas con questo “Roditis”, va ben oltre il già nobile ideale di valorizzazione del terroir. Questo spirito libero della Macedonia greca ha messo in salvo il gusto autentico di questa uva, grazie ad un lavoro rispettoso e gentile già a partire dalla vigna. Le viti sono coltivate in permacultura, una sensibilità agricola che supera e ingloba i sistemi biologici e biodinamici, assumendosi in prima persona la responsabilità nei confronti del pianeta tutto. Le uve Roditis sono vinificate in serbatoi di acciaio senza alcun intervento, lasciando che siano i lieviti naturalmente presenti sulle bucce ad agire, dando vita a un succo artigianale che evolverà per almeno un anno tra acciaio e botti di legno usate di Selosse.
Il “Roditis” di Ligas è la trasfigurazione liquida dell’Estate di Pavese: “un giardino chiaro, fra mura basse, di erba secca e di luce, che cuoce adagio la sua terra. È una luce che sa di mare”. Alla vista è lucente, splendente, come il sole in faccia. All’olfatto si ritrae inizialmente, timido per poco, esplode con lampi citrini, di limoni succosi e di scorza di arancia, evolve su toni erbacei, verdi e terrosi e si trasforma in altro da sé sviluppando profumi più avvolgenti, di burro di arachidi, di crema. Al palato è Freschezza. Ritornano i limoni e le erbe aromatiche, ritorna la rusticità della terra che lo accoglie, ritorna la sapidità del mare increspato.
Giallo paglierino brillante con rifiniture dorate
Leggera riduzione al primo naso seguita da aromi di agrumi, erbe amare e burro d'arachidi
Freschezza citrina e agrumata, con note di scorza di arancia nel finale e una bella rusticità di fondo