Regione | Emilia Romagna (Italia) |
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Anno fondazione | 1966 |
Ettari vitati | 26.5 |
Produzione annuale | 180.000 bt |
Indirizzo | Via Vicchio, 11 - Frazione Marzeno, Faenza (RA) |
Enologo | Maria Cristina Geminiani |
La Fattoria Zerbina si trova nella zona collinare nei pressi di Faenza, tra il litorale di Ravenna e il Parco Regionale della Vena del Gesso. Le origini della tenuta risalgono al 1966 quando vennero acquistate le prime vigne. Oggi la proprietà è gestita da Cristina Geminiani, nipote del fondatore, che porta avanti il progetto di famiglia, con passione e competenza. I vini nascono da un profondo amore per la propria terra, unito a una conoscenza del territorio tramandata attraverso le generazioni come un prezioso patrimonio familiare. Fedele alle consuetudini dell’area, Cristina ha deciso di puntare soprattutto sui dui vitigni tipici della regione: il Sangiovese e l’Albana, uve che garantiscono una forte riconoscibilità dei vini e un legame storico con i luoghi di provenienza.
La tenuta si trova alle pendici dell’Appenino Tosco-Romagnolo, sul versante della Valle del Marzeno. Le zone più basse, connotate da un clima più umido e da terreni più profondi, sono piantate con i vitigni a bacca bianca Trebbiano e in particolare l’Albana, che riesce a sviluppare la muffa nobile. Nella parte collinare più elevata, che presenta suoli calcareo-argillosi, trova invece spazio il Sangiovese. Le zone più argillose, sono destinate alla coltivazione di Merlot e Cabernet Sauvignon. La conduzione dei vigneti ad alberello consente un’esposizione ottimale al sole, anche se la sua gestione richiede molto lavoro manuale in vigna. Per valorizzare al massimo l’espressione del Sangiovese di Romagna, la tenuta ha deciso di coltivare vigne ad alta densità, con una selezione di biotipi sia romagnoli che toscani, in modo da avere una maggiore biodiversità in vigna e ottenere vini complessi e profondi
Anche per quanto riguarda l’Albana, Cristina ha deciso di provare a produrre un muffato, ovvero un passito realizzato con gli acini attaccati dalla Botrytis Cinerea e vendemmie in più passaggi sullo stile dei grandi vini dolci di Sauternes. Una sfida molto ambiziosa e difficile, che tuttavia ha premiato il coraggio di Cristina. Fin dalle prime annate, il vino Scaccomatto ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative e di posizionarsi tra le migliori versioni di muffato prodotte in Italia. Ma il desiderio di Cristiana di mettere in luce le caratteristiche del terroir, l’ha spinta anche a cimentarsi nella coltivazione di alcune delle principali varietà internazionali, in particolare con il progetto Marziero, che in principio prevedeva un assemblaggio di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, arricchito in seguito anche con percentuali di Merlot e Syrah, oltre all’autoctono Ancellotta, storico vitigno delle terre di Romagna.