Regione | Sicilia (Italia) |
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Anno fondazione | 1852 |
Ettari vitati | 60 |
Produzione annuale | 80.000 bt |
Indirizzo | Contrada Solicchiata - 95031 Adrano (CT) |
Enologo | Arnaldo Spitaleri di Muglia |
Castello di Solicchiata è un’antica e pioneristica realtà viticola etnea, la prima in Italia a produrre un taglio bordolese vinificato con metodo francese. Il legame tra la famiglia Spilateri, proprietaria della tenuta, e il vino ha radici molto antiche, risalenti al XIV secolo. Nel 1852 il Barone Felice Spilateri fondò l’odierna cantina nel Feudo di Solicchiata, distante pochi chilometri dalla cittadina di Adrano, mettendo in pratica ciò che apprese durante i suoi viaggi in Francia. Vinificando varietà bordolesi la tenuta ottenne subito un grande successo, tant’è che nel 1890 divenne fornitrice ufficiale della Real Casa Savoia. Simbolo della cantina è l’omonimo castello, leggendaria e imponente struttura dallo stile medievale fatta costruire in pietra lavica da Felice Spitaleri a quasi 1.000 metri di altitudine, circondata da un fossato e da un ponte levatoio. Eretto sul modello degli Château bordolesi, il castello svolse la funzione di grande e prestigiosa casa vinicola totalmente autonoma, dotata delle migliori tecnologie per la produzione di grandi vini, tanto da essere insignita dello stemma reale per il progresso enologico del Regno d’Italia. Alla guida della tenuta si trova oggi il Barone Arnaldo Spilateri, il quale ha avuto il merito di rinnovare la produzione vinicola riportando la cantina agli antichi fasti, occupandosi in prima persona dell’aspetto enologico.
Il patrimonio vitato del Castello di Solicchiata si estende su terrazzamenti ai piedi della struttura, dove le varietà di origine bordolese Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon fanno da padrone, affiancate da appezzamenti di Pinot Nero cui sono riservate le altitudini maggiori e i climi più freschi nel Feudo del Boschetto. Le piante, allevate ad alberello, beneficiano delle elevate altitudini, che sfiorano anche i 1.200 metri sul livello del mare, nonché dell’origine vulcanica dei suoli, formati da sabbie e lapilli e particolarmente ricchi di elementi minerali. La vendemmia è effettuata rigorosamente a mano e in cantina le fermentazioni avvengono in tini troncoconici di rovere, seguite da prolungati invecchiamenti in barrique di rovere francese di Allier e Tronçais.
I vini di Castello di Solicchiata riescono a coniugare con successo e sorprendente armonia lo stile dei vini bordolesi e l’animo vulcanico dell’Etna, configurandosi come originali espressioni del territorio.