Il Barolo Chinato di Nadia Curto è un vino speziato piemontese, nato nell'Ottocento come medicinale corroborante. Caldo, ricco, leggermente amaricante e piacevolmente speziato, il Barolo Chinato nasce dall'infusione di Barolo DOCG con erbe officinali e spezie, a cui viene aggiunto alcol e zucchero. Un vino speziato da dopo pasto, da abbinare a un cubetto di cioccolato fondente o alla pasticceria secca
Nadia Curto propone con il Barolo Chinato una ricetta della più radicata tradizione langarola: un liquore nato sul finire del XIX secolo e diffuso come classico medicinale corroborante contro i freddi invernali.
Il Barolo Chinato viene elaborato da Nadia Curto a partire dal Barolo “La Foia”, una delle due interpretazioni che la giovane vignaiola presenta del Nebbiolo proveniente dal vignato Arborina. La menzione geografica aggiuntiva si estende sul territorio del comune di La Morra e si caratterizzata per i peculiari suoli blu delle marne di Sant’Agata Fossili e una altitudine compresa fra i 270 e i 300 metri di quota: le pendenze importanti e una notevole capacità drenante favoriscono una naturale concentrazione aromatica nei frutti. La vendemmia è eseguita a mano in piccole cassette, con rese intorno ai 65 quintali per ettaro, e i grappoli vengono diraspati e pigiati per procedere alla fermentazione alcolica spontanea, ad opera dei soli lieviti indigeni. Dopo una macerazione di 20 giorni, intervallata da rimontaggi e follature, e la malo-lattica svolta in acciaio, si compie un affinamento di 24 mesi in botti grandi di rovere da 20 e 30 ettolitri. Il Barolo viene quindi aromatizzato attraverso una selezione di piante officinali, frutti e spezie che ha macerato per diverso tempo in soluzione idroalcolica: China Calissaia, Anice stellato, Coriandolo, Quassio, Finocchio, Ciliegia Selvatica, Salvia e Sambuco sono i principali protagonisti dell’elaborata ricetta. Una volta filtrato viene imbottigliato e lasciato riposare per qualche tempo in cantina.
Il Barolo Chinato di Nadia Curto presenta un colore intensamente granato, con caratteristici riflessi aranciati e si offre all’olfatto in tutta la complessa potenza speziata e macerativa portata dai suoi ingredienti. L’impatto volge a sensazioni di calore e morbidezza, con note pungenti da essenza legnosa: al sorso si mostra di una superba ed equilibrata coerenza, con una struttura piena e sorretta dalla giusta freschezza, scandito con infinita persistenza tra il dolce e l’amaro. L’abbinamento classico lo vuole al fianco del cioccolato, ma risulta sorprendente come aperitivo, abbinato nel bicchiere a ghiaccio e scorza d’arancia, magari con un leggero tocco di seltz.