Il Barbaresco "Pajoré" di Rizzi è un vino ampio, intenso e robusto, nato in uno degli storici cru di Barbaresco e maturato per 15 mesi in botte grande. Tonalità luminose di frutta rossa e spezie dolci emergono da una trama aromatica piena, concentrata e setosa, sorretta da morbidi tannini
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Il Barbaresco ‘Pajore’ della cantina a conduzione famigliare Rizzi è un’affascinante interpretazione di una delle denominazioni più pregiate del Piemonte e dell’Italia in generale. La Menzione Geografica Aggiuntiva ‘Pajore’ è situata al confine settentrionale del comune di Treiso e costituisce uno dei cru più vocati dell’intero areale langarolo. Rizzi possiede all’incirca 3 ettari all’interno di questa MGA, da cui nel 2004 ha ricavato la prima annata di Barbaresco ‘Pajore’. Oggi, il titolare e fondatore Ernesto Dellapiana è affiancato dai figli Enrico, responsabile dell’aspetto tecnico-enologico, e Jole, impegnata nella parte commerciale.
Rizzi Barbaresco ‘Pajore’ è un Nebbiolo in purezza da viti impiantate in parte nel 1968 e in parte nel 2008 all’interno della MGA ‘Pajore’. Qui, i suoli risultano caratterizzati dalla cosiddetta “Formazione di Lequio”, un’alternanza di marne compatte grigie e strati di sabbia, mentre l’altitudine è compresa tra i 230 e i 300 metri sul livello del mare. I grappoli vengono raccolti a mano in cassette e quindi trasferiti in cantina per la fermentazione alcolica in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, con circa 3-4 settimane di contatto tra il mosto e le bucce. Dopo il completo svolgimento anche della fermentazione malolattica, la massa è travasata dapprima in botti grandi di rovere di Slavonia, dove sosta un anno, quindi in vasche di cemento per 6-9 mesi prima dell’ulteriore affinamento in bottiglia.
Il ‘Pajore’ Barbaresco di Rizzi è di colore rosso granato intenso. Dal calice emergono ampi e suadenti sentori di fragolina, lampone, mora, violetta, rosa ed erbe officinali, sostenuti da complesse percezioni di cuoio, liquirizia, chiodo di garofano e pepe nero. Pieno, strutturato ed equilibrato l’assaggio, definito da ottima freschezza e piacevole trama tannica.