Il Teroldego “Morei” è un vino rosso trentino vinificato molto lentamente in anfore di terracotta con macerazione sulle bucce prolungata fino a 8 mesi. Il singolare metodo produttivo gli conferisce un’accesa mineralità e freschezza e un ventaglio aromatico di frutti neri, erbe e spezie selvatiche. Al palato si dimostra snello, morbido, pieno e rotondo, dotato di profondità e persistenza. Vino fatto come una volta con metodi artigianali, Triple A
Il Teroldego “Morei” di Foradori è una referenza assoluta per la sua tipologia, nonché uno degli apici espressivi raggiungibili dal noto vitigno Trentino. Nel mondo del vino artigianale quello di Elisabetta Foradori equivale ad un'icona, poiché come in pochi altri casi si identifica così tanto il nome di una produttrice con quello del suo vitigno prediletto ovvero il Teroldego. Un rapporto intimo coltivato, è il caso di dirlo, con dedizione, pazienza e soprattutto sperimentazione, poiché per arrivare a maturare una consapevolezza assoluta bisogna intraprendere un percorso tortuoso. Una cantina familiare di cui Elisabetta ha preso in mano le redini nel 1984, decidendo con gradualità di abbandonare la vinificazione di varietà alloctone quali Merlot e Cabernet, per concentrarsi sui vitigni locali quali Teroldego, Incrocio Manzoni e Nosiola. A metà degli anni 2000 arriva la conversione della vigna alla biodinamica, per preservare intatta vitalità ed energia dei suoli. Oggi, come in un passaggio di testimone, è il figlio Emilio a guidare la cantina con l'attenta supervisione di Elisabetta, preservando intatte serietà e passione.
Il “Morei” Foradori è un’espressione di Teroldego in purezza proveniente da una singola vigna che dà il nome all'etichetta, sita a Mezzolombardo e caratterizzata da un terreno alluvionale. In vigna si seguono i principi della biodinamica, pertanto sono bandite sostanze chimiche o di sintesi. In cantina tutte le fermentazioni alcoliche avvengono spontaneamente, e nel caso del Morei avviene una lunga macerazione sulle bucce in anfore di terracotta dette Tinajas. Il liquido affina successivamente in vasche di cemento.
Il Teroldego “Morei” si presenta nel calice con la classica veste del vitigno, rosso cupa e compatta. Liquido che si concede gradualmente, ma che ricompensa con un profilo autorevole e originale: la frutta in questo caso è scura e ricorda la mora o il mirtillo, portandosi dietro anche tutta quella parte di sottobosco che riporta alla terra. Il sorso è vitale e gustoso, e pur non puntando sulla potenza alcolica sa essere riempitivo grazie ad un estratto e un tannino da vino di razza. Trasversale.
Rosso rubino intenso
Pienamente fruttato, con note di mora selvatica e mirtilli
Morbido, rotondo, profondo, fresco ed elegante