L’Oseleta di Zymé è un vino rosso veneto corposo e intenso, affinato almeno 36 mesi in barrique. Ha un bouquet ricco e complesso dove si alternano note di sottobosco, frutti neri e grafite. Il sorso rivela grande potenza e spessore, buona freschezza e vigorosa trama tannica
Oseleta rappresenta lo spirito di ricerca ed evoluzione di Zymé. L’etichetta assume il nome attuale solo nel 2008, quando finalmente viene centrato l’obiettivo qualitativo che la cantina si era prefissato: partendo nel 2001 dall’iniziale nome formato semplicemente dalle iniziali del vitigno e dell’azienda, facendo tesoro delle esperienze maturate nelle precedenti vendemmie si giunge all’espressione completa del varietale locale, tipico dell’areale veronese.
Le uve di Oseleta che Zymé vinifica per realizzare questo rosso provengono da un territorio piuttosto ampio, che sintetizza i diversi tratti di un’area che si estende dalla Valpolicella fino ai confini della provincia di Padova e coinvolge gli appezzamenti ubicati a bassa quota sui comuni di Parona, Ilasi e Lavagno. I terreni sono fondamentalmente caratterizzati da una origine alluvionale che ha depositato materiali di matrice calcaree e argillose, ai piedi delle prime propaggini dolomitiche che guardano verso sud lo scorrere dell’Adige. L’attenzione per la sostenibilità ambientale è il punto fermo delle operazioni in campo: concimazioni solo con materiale organico, gestione della chioma e potature operate manualmente. La vendemmia manuale si effettua generalmente nella prima e seconda decade di ottobre e i grappoli, dopo accurata selezione in cantina, sono diraspati e pigiati. La fermentazione alcolica è condotta dai lieviti indigeni e si protrae per un periodo di circa 15 giorni. Successivamente alla svinatura, l’affinamento prevede una sosta in barrique per un tempo di 36 mesi, concludendo poi con una sosta in bottiglia di circa 1 anno.
Oseleta della cantina Zymè si offre allo sguardo in una veste di intenso colore rosso porpora, venato di eleganti e densi riflessi violacei. I profumi sono di immediata aromaticità fruttata, sulle note delle bacche di bosco e con evidenza di mora e mirtillo, per poi virare verso sfumature più minerali e terrose. Il sorso è potente e avvolgente, definito da un tannino dirompente ma equilibrato da una freschezza decisa, nel quadro di una morbidezza ben bilanciata. Un rosso di struttura per cene a base di cacciagione e piatti in umido succulenti e saporosi.
Rosso porpora, tendente al viola intenso
Note di frutti di sottobosco come mirtillo, ribes e more selvatiche, con un finale di grafite e terra
Robusto e importante, di grande potenza e spessore, con una bella freschezza e tannicità, avvolgente e ricco