Il Nero d'Avola 'Vrucara' è l'etichetta simbolo della cantina, ottenuta da vecchie viti prefillossera uniche nel loro genere. Dopo ben 45 lunghi mesi di affinamento sui lieviti all'interno di botti di cemento, e un breve contatto tra legno e bottiglia a ingentilirne il carattere, si erge un liquido di struttura e intensità, balsamico, di piacevole freschezza e sapidità
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Il rosso siciliano Nero d’Avola “Vrucara” Feudo Montoni è una di quelle bottiglie che, una volta finite, non è facile scordarsi. Nasce da viti antecedenti alla filossera e racconta il territorio da cui nasce con una dovizia di particolari unica: annusando il vino si avverte lo stesso odore balsamico che circonda il vigneto in cui cresce il Nero d’Avola, portato dai cespugli di “vruca”, erba che riesce a donare i profumi alle uve che crescono rigogliose fra i filari. Un grande applauso va rivolto a Feudo Montoni, capace di descrivere l’eccellenza dell’enologia siciliana attraverso etichette sempre centrate.
Il “Vrucara” Feudo Montoni è un Nero d’Avola che cresce in una parcella – un vero e proprio “cru” vocato alla sua coltivazione – il cui nome viene donato al vino. “Vrucara” viene da “vruca”, nome che, in dialetto siciliano, indica quei cespugli che, spontaneamente, crescono intorno al vigneto, con i caratteristici profumi mentolati che si ritrovano poi nel vino connotandolo con una forte impronta territoriale. Le viti sono ancora “pre filossera”, rappresentando quindi un ulteriore valore aggiunto per questo vino, e crescono con il classico sistema dell’alberello. La pressatura si effettua con un antico torchio e il mosto fermenta in cemento macerando per 25 giorni. L’affinamento finale si svolge dapprima per 45 mesi in vasche di cemento, prosegue per un semestre in botte e termina con altri 6 mesi trascorsi direttamente in vetro.
Questo Nero d’Avola “Vrucara” Feudo Montoni si annuncia all’occhio con un colore rosso rubino concentrato, dotato di buona intensità. Il naso si apre su un ventaglio balsamico, da cui emergono rimandi olfattivi fruttati e tocchi più speziati, mentre sul finale si avverte anche una sfumatura che ricorda l’incenso. In bocca è di ottima struttura, con un sorso austero e imponente, che entra al palato con la stoffa del vino di classe, in cui freschezza e venature aromatiche prolungano un retrogusto molto persistente. Un’etichetta fortemente territoriale e identitaria, da assaggiare senza esitazioni!
Rosso rubino concentrato
Balsamico penetrante, di liquirizia, frutta del sottobosco, spezie orientali, minerale, dai lievi sbuffi di incenso
Vellutato, ampio e grande struttura, fresco sapido e di grande persistenza nei ritorni aromatici