Il Morgon "Cote du Py" di Jean Foillard è un elegante e finissimo vino rosso francese a base di uve Gamay, proveniente dalle coste del Py, un vulcano spento considerato uno dei cru più vocati della regione. Esprime con precisione un bouquet minerale e dai toni di rabarbaro, more, pepe e cannella, avvolto da un sorso carezzevole e setoso, vibrante e profondo, dai persistenti echi di liquirizia. Un must per gli appassionati.
Il Morgon “Cote du Py” di Jean Foillard è un nettare dall'espressività straripante, bottiglia simbolo di uno dei veri e propri maestri del vino francese. Quella di Morgon è una zona amata dagli appassionati di vino, che può dare vita ad espressioni conturbanti, in grado di rivaleggiare con i ben più noti colleghi di Borgogna, collocandosi però in una fascia di prezzo decisamente inferiore. Il nome di Jean Foillard fa indiscubilmente parte delle icone regionali, al pari dei suoi maestri Jules Chauvet e Marcel Lapierre, e anche il figlio Alex, proprietario di un suo personale Domaine, promette di far parlar di sé. Quasi quaranta vendemmie per Jean, il cui parco vitato conta oggi circa 15 ettari divisi tra Morgon e Fleurie, probabilmente le due AOC più vocate della regione. Viticoltura da sempre non interventista, suggellata in cantina da fermentazioni spontanee e macerazione semicarbonica, pratica tipica nel Beaujolais che ben si sposa con la zona e il suo vitigno tipico, il Gamay.
Il “Cote du Py” di Foillard è ottenuto da uve Gamay in purezza, provenienti dalla collina Py che è un antico vulcano ormai spento. Nessun ricorso alla chimica in vigna, né ora né prima, e di vendemmie ne sono passate tante. In cantina fermentazioni spontanee e macerazione semicarbonica, come da sempre nel Beaujolais. Il liquido affina per 12 mesi in fusti di rovere usato, e viene solo addizionato di una piccola quantità di solforosa prima dell'imbottigliamento.
Il Morgon “Cote du Py” ha le sembianze tipiche del Gamay, di un rosso rubino acceso ma piuttosto scarico. Naso arrembante, di fragolina di bosco, incenso, arancia sanguinella, cola e rabarbaro. Un’esplosione incontenibile che lascia spazio ad una successiva compostezza da vero fuoriclasse. Il sorso è pieno, sul frutto, un velluto carezzevole. Mai retorico, bilancia sempre perfettamente materia e spinta salina, oltre ad un irrorante freschezza che lo sorregge. Bottiglia formativa, a cui è impossibile rinunciare.
Rosso rubino intenso, nuances purpuree
More di rovo, rabarbaro e liquirizia, note terrose e balsamiche, finale speziate di cannella e pepe nero
Elegante e profondo, tannini levigati e freschezza vibrante, morbido e sinuoso con finale speziato e balsamico