Il Cirò Rosso Riserva "Aris" è un vino rosso profondo, ricco e molto tipico, nato da vecchie viti di Gaglioppo allevate con sistema ad alberello. La fermentazione spontanea con lieviti indigeni e la maturazione in cemento ne fanno un rosso autentico ed espressivo, dal bouquet terroso, speziato e salmastro, e dal gusto profondo, caldo e intensamente tannico
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Il Cirò Aris Riserva di Sergio Arcuri è un liquido poliedrico e sfaccettato, capace di unire calore e mare ad una finezza insospettabile. Una cantina dalle radici antichissime quella degli Arcuri, affondate in una tradizione familiare da sempre legata alla produzione di vino che risale addirittura al 1880, quando Beppe, bisnonno di Sergio, decide di piantare le prime viti in quel di Cirò. Da allora, nonostante reimpianti e riammodernamenti, il credo è rimasto immutato, ovvero quello di dar vita ad espressioni di territorio che siano vere e proprie fotografie di luogo, vitigno ed annata. Nessun artificio nè prodotto chimico, sia in vigna che in cantina, e la valorizzazione dello straordinario Gaglioppo, uva locale che può dar vita a bottiglie di tale profondità. In una parola, immancabile!
L’Aris Cirò Riserva è ottenuto da uve di Gaglioppo in purezza, provenienti da viti ad alberello di almeno 50 anni di età che poggiano su suolo argilloso e poco calcareo. Dalla vigna alla cantina il credo è di rispettare l'uva senza inutili interventismi, pertanto la vendemmia avviene rigorosamente in modo manuale, mentre in cantina si prosegue con fermentazione spontanea in vasche di cemento (chiamate palmenti) con macerazione per 3 giorni. Il liquido affina 24 mesi in vasche di cemento prima dell'imbottigliamento che dura almeno 12 mesi.
Arcuri Aris si presenta nel calice con una veste rubina che col tempo vira verso il granato. Naso caleidoscopico, autentica fusione tra veracità del sud, che si palesa in sbuffi salmastri, di macchia mediterranea e di carruba, con una finezza che riconduce a latitudini langarole. "Nebbioleggia" infatti questo Cirò, che all'assaggio si rivela ricco e multiforme, ma sempre scandito da un ritmo serrato e austero, in cui il tannino, perfettamente integrato, gioca il ruolo del protagonista. Lunga la persistenza, per un liquido che è un inno alle immense potenzialità di questa zona Calabrese. Ritratto struggente!
Note salmastre, terrose, di frutta rossa matura, spezie scure, liquirizia ed erbe mediterranee
Austero, profondo e complesso, espressivo, di grande intensità e con fitta trama tannica