Regione | Toscana (Italia) |
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Anno fondazione | 1990 |
Indirizzo | Via Padule, 131 - 50039 - Vicchio (FI) |
La cantina Rio è nata da un’iniziativa di Paolo Cerrini, un ex artigiano orafo fiorentino, che ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi in Mugello con la sua compagna Manuela Villimburgo. Tutto è nato dalla passione per il vino e da una ricerca di un’esistenza a contatto con la natura. L’azienda agricola è stata fondata nel 2003 e si trova nella zona collinare tra Vicchio di Mugello e l’Appennino Tosco-Romagnolo. Il progetto è nato quasi per scommessa agli inizi degli anni ’90, quando Paolo Cerrini ha cominciato a piantare qualche vigna di vitigni tipici del nord Europa, in una zona tradizionalmente poco vocata per la viticoltura, caratterizzata da terreni argillosi e da un clima fresco e continentale, con notevoli escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte
In realtà, i vitigni Pinot Nero, Chardonnay e Sauvignon Blanc si sono adattati molto bene alla zona e hanno cominciato a esprimersi su eccellente livello qualitativo, portando a maturazione grappoli dagli aromi intensi ed eleganti. Alla luce dei buoni risultati ottenuti dalle prime vigne sperimentali, Paolo Cerrini ha così deciso di ampliare l’estensione della tenuta, sempre piantando i tre vitigni francesi. Gli impianti sono stati realizzati ad alta densità, in modo da favorire la competizione tra le piante e a costringerle a scendere in profondità nel terreno alla ricerca di acqua e sostanze nutritive. Una scelta d’ispirazione borgognona, coerente con i vitigni e con le particolari condizioni climatiche della zona appenninica.
Il lavoro in campagna si svolge in modo semplice e in armonia con un contesto, caratterizzato dalla presenza di boschi e di una ricca biodiversità. Le concimazioni sono effettuate solo tramite lo sfalcio delle erbe spontanee che crescono nell’interfilare e con concime naturale. I trattamenti sono ridotti al minino, anche grazie a un clima ventilato, che contribuisce a mantenere i grappoli sani e ad evitare marciumi. In cantina si cerca di intervenire il meno possibile, per preservare il lavoro in vigna e salvaguardare le caratteristiche varietali delle uve. Non si utilizzano additivi o coadiuvanti, in modo da mantenere la purezza espressiva originaria, senza interferenze enologiche. Per il trasferimento di mosti e dei vini si utilizza la forza di gravità, limitando al minimo l’utilizzo delle pompe. I vini bianchi subiscono una leggera filtratura prima dell’imbottigliamento, mentre i rossi non vengono filtrati per mantenere l’integrità organolettica.