Regione | Abruzzo (Italia) |
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Anno fondazione | 2000 |
Ettari vitati | 80 |
Produzione annuale | 600.000 bt |
Indirizzo | Via Castorani 5 - 65020 Alanno (PE) |
Enologo | Angelo Molisani |
Podere Castorani si lega intimamente alla persona di Jarno Trulli che tutti conosceranno più per le sue corse in Formula 1, piuttosto che per le sue passeggiate tra i filari. Dopo una carriera vincente tra podi e giri veloci a cavallo della sua monoposto, Jarno è tornato alle sue origini. Lui, abruzzese doc, nato a Pescara, appassionato da sempre di vino non poteva che trovare terreno fertile per i suoi sogni enologici nella sua terra di origine.
Nel 1998 Jarno rileva la storica cantina Castorani, ben radicata nel territorio dal 1793, e nel 2000 firma la sua prima personale vendemmia. Questa realtà storica, provvista di una annessa villa settecentesca, si trova nel comune di Alanno, in provincia di Pescara, immersa in un paesaggio davvero invidiabile. Circondati dal Parco nazionale della Majella da un lato e dal Mar Adriatico dall’altro, i vigneti di proprietà godono di un’ottima esposizione al sole e beneficiano delle brezze notturne provenienti dalla montagna che generano interessanti escursioni termiche tra il giorno e la notte, donando particolare unicità alle uve. I suoli qui sono originariamente di natura argillosa, ricchi di scheletro in profondità e le altitudini sfiorano i 350 metri. Le piante vecchie sono ancora allevate con il tradizionale tendone abruzzese, mentre per i nuovi impianti si è preferito puntare sul guyot. Le uve coltivate sono ovviamente quelle più tipiche del territorio, con il Montepulciano in prevalenza, con Trebbiano d’Abruzzo, Malvasia, Pecorino, Passerina e la rara Cococciola a giocare il loro ruolo tra le varietà a bacca bianca.
Podere Castorani oggi è diventata grande e si è imposta a livello nazionale e soprattutto internazionale, basti pensare che circa il 90% dell’intera produzione è venduta all’estero. Grazie alla proficua consulenza enologica di Angelo Molisani, la gamma si è ampliata nel tempo, andando a conquistare palati diversi e sempre più esigenti, sperimentando gli affinamenti in fusti di legno da 500 litri per i bianchi e giocando con l’evoluzione del Montepulciano.
Se fino a poco fa sembrava non esistere alcun legame tra il mondo della Formula 1 e quello della produzione vinicola, oggi, memori di questa storia, possiamo certo ricrederci!