Il Bolgheri Rosso "Clarice" è un vino rosso dalla personalità raffinata e strutturata che nasce da un blend di uve internazionali e che affina per 9 mesi in barrique. Note di frutti scuri, bacche di bosco, sensazioni tostate e leggere sfumature speziate si proiettano da un corpo caldo, elegante e deciso, connotato da un tannino ben scolpito e da una viva freschezza
Non disponibile
Il Bolgheri Rosso “Clarice” di Dario di Vaira è un vino rosso che testimonia l’estrema vocazione del bolgherese per i tagli a base di uve internazionali, vero e proprio marchio di fabbrica del territorio. Sentori primari si mescolano a sensazioni che derivano dal periodo di affinamento trascorso in legno, modellando un sorso che in degustazione appare rotondo e raffinato, deciso nell’abbracciare il palato con un giusto grado di calore. Una bottiglia da provare quando si ha voglia di un classico taglio internazionale, nato all’ombra del paesaggio toscano.
Il Rosso “Clarice” Bolgheri Dario di Vaira ha origine dall’unione di Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah. Le viti, la cui età media si aggira sui 20 anni, crescono con il sistema del cordone speronato in terreni di medio impasto, ricchi di scheletro. Il mosto fermenta in contenitori d’acciaio, macerando sulle bucce a temperatura controllata. La malolattica si svolge successivamente, una volta che il vino viene trasferito in barrique. L’iter produttivo si conclude con un affinamento di 9 mesi in barrique di secondo e terzo passaggio.
Il “Clarice” Dario di Vaira si muove nel bicchiere con una tonalità cangiante, fra il rosso rubino non troppo carico e il granato. La piccola frutta a bacca nera pervade il naso con tocchi mediamente intensi, arricchiti da rimandi olfattivi speziati e cenni al legno tostato. All’assaggio è di buon corpo, con un ingresso caldo in bocca, in cui si apprezza la setosità della trama tannica e la freschezza generale, elemento chiave di una beva appagate e scorrevole al contempo, mai “pesante”. Un’etichetta il cui nome richiama quello della vigna che, per prima, venne acquistata dalla famiglia Di Varia – proprietaria della cantina – dal Conte Giuseppe della Gherardesca, padre di Clarice, a sua volta moglie del mitico creatore del Sassicaia, Mario Incisa della Rocchettata. Un intreccio che testimonia quindi l’assoluta vocazione del terroir per la creazione di “supertuscan” di livello.
Rosso rubino con riflessi granati
Sentori di piccoli frutti scuri, frutti di bosco, spezie dolci e richiami tostati
Caldo, intenso e deciso, dal tannino setoso e dall'apprezzabile freschezza