Tra le dolci colline della zona della Valle della Loira c’è una piccola cittadina che ha dato il nome ad un bianco di grande impronta territoriale, il Sancerre. Ottenuto da Sauvignon Blanc in purezza, è un’espressione di grande freschezza, dal profilo fine ed elegante, di accesa sapidità e mineralità, paradigma assoluto e modello di riferimento della tipologia. Se si parla di Loira non si può non parlare di vino bianco e in queste terre, solcate dall’omonimo fiume, mitigate dalle brezze atlantiche e composte da terreni di silicio e gesso, il vitigno ha dato alla luce un’interpretazione unica e d’autore divenuta, anche per merito di grandi produttori e antiche tradizioni, una delle più apprezzate e conosciute al mondo. Lontani dai modelli esotici e tropicali della Nuova Zelanda e da quelli intensi e suadenti del Nord Italia, il Sancerre francese rappresenta una versione più delicata, lo specchio più autentico di un terreno tanto pregiato quanto storico.
Tra le dolci colline della zona della Valle della Loira c’è una piccola cittadina che ha dato il nome ad un bianco di grande impronta territoriale, il Sancerre. Ottenuto da Sauvignon Blanc in purezza, è un’espressione di grande freschezza, dal profilo fine ed elegante, di accesa sapidità e mineralità, paradigma assoluto e modello di riferimento della tipologia. Se si parla di Loira non si può non parlare di vino bianco e in queste terre, solcate dall’omonimo fiume, mitigate dalle brezze atlantiche e composte da terreni di silicio e gesso, il vitigno ha dato alla luce un’interpretazione unica e d’autore divenuta, anche per merito di grandi produttori e antiche tradizioni, una delle più apprezzate e conosciute al mondo. Lontani dai modelli esotici e tropicali della Nuova Zelanda e da quelli intensi e suadenti del Nord Italia, il Sancerre francese rappresenta una versione più delicata, lo specchio più autentico di un terreno tanto pregiato quanto storico.
La Valle della Loira è un’area fertile e rigogliosa che ospita al suo interno una quantità sorprendente di fauna e flora. Tra i nobili castelli costruiti dai sovrani del passato, gli aristocratici giardini dei re, gli antichi borghi cittadini e le verdi colline costellate da vigneti secolari scorre il leggendario fiume della Loira che dà il nome all’intera vallata.
La Loira, con i suoi 1020 km, è il più lungo fiume della Francia, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Nasce nel Massicco Gerbier de Jonc, nel cuore dalle Alpi, e attraversa quasi tutta la Francia per sfociare nell’Oceano Atlantico, nella parte nord-occidentale della regione. Procedendo dalla sua foce verso l’entroterra ci si imbatte in diverse località che hanno creato una sorta di percorso di vini, dipingendo questa zona di bianco attraverso la produzione di vini bianchi di alta qualità, punti di riferimento di tutto il mondo enologico. In provincia della città di Orleans due celebri zone d’elezione si affacciano sulle due coste del fiume e si guardano da secoli con aria di sfida: il Sancerre a sinistra e il Pouilly Fumé a destra, in una sfida senza tempo.
I vigneti di Sauvignon della prima zona vengono coltivati sulle dolci colline scavate dal fiume che avvolgono l’omonima città e che si estendono nei 14 comuni confinanti. Siamo a circa 300 metri sopra al livello del mare in cui i terreni, ricchi di silice e calce, donano una lieve e inconfondibile nota minerale. Alla grandissima potenzialità del suolo si aggiunge anche il clima oceanico, dalle forti escursioni termiche, molto rigido d’inverno e tendenzialmente caldo d’estate, che favorisce una perfetta maturazione del grappolo. Se
poi si addiziona anche la grande capacità di storici produttori e grandi firme enologiche il risultato non può che essere sorprendente e così nasce uno dei vini francesi più simbolici, l’essenza territoriale di un vitigno e di un’intera produzione.
Si tratta di un bianco leggendario, non solo per la sua complessità aromatica e gustativa, ma soprattutto per essere il volto più autentico di questa zona secolare. Viene ottenuto da uve Sauvignon Blanc in purezza, affinate spesso in solo acciaio e cemento per mantenere tutta l’integrità del frutto. Presenta un manto giallo paglierino brillante, poco concentrato e di buona limpidezza. Al naso diffonde delicatamente tocchi leggeri e fragranti di agrumi, frutta croccante a polpa bianca, sambuco ed erbe balsamiche con caratterizzanti accenti minerali. Una piacevole nota salina spesso arricchisce l’olfatto e riporta la mente in riva all’oceano. Al palato è guidato da una freschezza sublime che ritma il sorso e lo accompagna fino ad un finale di gradevole persistenza. Risulta quindi succoso, elegante, scorrevole, leggero e dalla irresistibile beva, a volte più cremoso e strutturato, senza però essere troppo intenso e corposo e sempre sfoderando quella impareggiabile e tipica classe cristallina. Un esempio è fornito dal Sancerre Alphonse Mellot che riporta fedelmente tutti i tratti distintivi di questa tipologia.
La Valle della Loira è anche patria di una tradizione culinaria e di prodotti di estrema qualità dai sapori unici e originali. Infatti i migliori Sancerre abbinamenti si rifanno alla tradizione gastronomica locale. Si sposa perfettamente con i freschi formaggi di capra, come il caprino Crottin di Chavignol, il più famoso della zona. Da provare anche su crepes salate, anguilla con piselli, trota alle erbe aromatiche, verdure cotte con besciamella, zuppe di pesce d’acqua dolce, quiche di porri, ma anche ostriche e insalate di mare. Per gli amanti della buona cucina consigliamo anche di provarlo su preparazioni a base di pesce crudo della cucina orientale, come sushi e sashimi, tartare di pesce e carpacci.
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