Il "Sol" di Ezio Cerruti è un vino Passito originale e sovversivo come il suo produttore, ma simbolo per la categoria, grazie a caratteristiche raffinate e mai stucchevoli. Il bouquet avvertibile al naso è ampio, con note di miele, frutta esotica, erbe aromatiche e da una leggera nota tostata. Al palato è equilibrato, fresco, avvolgente e dai ricordi di miele. Perfezione!
Il Passito Sol di Ezio Cerruti è una delle espressioni più vitali e coinvolgenti di vino dolce italiano, fusione chirurgica tra dolcezza ed irrorante freschezza. Un vero e proprio unicum quello prodotto da Ezio Cerruti, colui che ci sentiamo di definire il maestro del Moscato in Piemonte, dato che da sempre si è cimentato con tutte le espressioni ottenibili da questa straordinaria uva, ottenendone liquidi compiuti e territoriali. Mai banali e prevedibili, i vini di Ezio riflettono quella che è la sua personalità, mai doma e sempre in vena di sperimentazione, mantenendo come principi cardine il rispetto assoluto per uva e territorio, tantoché in vigna ed in cantina non si utilizza alcuna sostanza chimica o di sintesi, aiutandosi solo con un po'di rame e zolfo. Il vero merito di Ezio è quello di interpretare il Moscato senza orpelli o sovrastrutture, mantenendo intatta la sua carica aromatica ma bilanciandola con bevibilità, freschezza e allungo salino, caratteristiche che rendono i suoi liquidi irresistibili, e volti anche ad abbinamenti virtuosi, perfino con cibi salati.
Il vino Sol è ottenuto da uve bianche lasciate appassire per due mesi in vigna. L'approccio all'agricoltura, come già accennato, prevede solo l'utilizzo di rame e zolfo, in modo da preservare la vitalità di suolo e frutto, mentre in cantina si procede rigorosamente con fermentazione alcolica spontanea, pochi travasi, e aggiunte di solforosa ridotte ai minimi termini, in modo da ottenere liquidi che colgano appieno l'essenza di uva e territorio.
Il passito Sol si presenta nel calice con una densa veste ambrata, orlata da riflessi ramati. Naso sconvolgente per definizione e complessità, dove si intersercano richiami all'albicocca disidratata, al miele d'acacia, alla papaya, e alla salvia, per un profilo olfattivo già giocato sul dualismo freschezza-materia. Assaggio che conferma quanto presagito all'olfatto, dove il liquido si mostra sì dolce e riempitivo, ma al contempo quasi leggiadro, per merito della spinta di freschezza e sapidità che ravviva il liquido. Capolavoro.
Giallo ambrato, con riflessi ramati
Variegato bouquet, che ricorda il miele, la frutta esotica, le erbe aromatiche e un leggera nota tostata in chiusura
Fresco e dotato di perfetto equilibrio, raffinato, con intensi ricordi di agrumi e miele