"Ziru" di Antonella Corda è un vino bianco fresco, mediterraneo e dalle piacevoli sensazioni sapide che viene maturato in anfore di terracotta, chiamate appunto Ziru in dialetto sardo. Dalla ricca e sostanziosa struttura, con un sorso vibrante, leggeremente tannico e pulito, è arricchito da note di erbe mediterranee, agrumi, frutta a polpa bianca e ricordi marini
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Lo “Ziru” di Antonella Corda è l'ultima creatura della cantina sarda, un bianco vinificato in anfora profondamente territoriale e coinvolgente. Già, perchè letteralmente in sardo 'Ziru' è un termine dialettale che indica le giare e le anfore di terracotta in cui i contadini conservano olio e vino, le stesse utilizzate in fase di vinificazione e che denotano l'incessante voglia di sperimentare di Antonella. 15 ettari dedicati alla vigna, e coltivati in modo rispettoso e attento, come insito nella cultura locale, adibiti ai vitigni autoctoni quali Cannonau, Vermentino, Semidano, Nuragus e altri ancora, inframezzati da colture quali cereali, ulivi e frutteti, disegnando un incantevole quadro bucolico e di biodiversità. I vini di Antonella congiungono la profonda impronta territoriale conferita dall'isola ad uno stile rifinito ma al contempo non prevaricante. Una mano gentile, che asseconda senza snaturare e senza lasciare nulla al caso.
Il bianco “Ziru” è un vino ottenuto da varietà locali a bacca bianca, proveniente da vigne che poggiano su terreni marnoso calcarei e che vengono coltivate con rese molto contenute. In vigna come già accennato si lavora nel massimo rispetto di ambiente e biodiversità, vendemmiando le uve manualmente in modo da fare una cernita rigorosa dei migliori grappoli a disposizione. In cantina si prosegue con fermentazione alcolica e macerazione sulle bucce di circa 20 giorni, con successivo affinamento di 24 mesi in anfore di terracotta. Il liquido non subisce alcuna filtrazione prima dell'imbottigliamento.
Il vino “Ziru” si presenta nel calice con un ammaliante veste dorata intensa. L'impatto olfattivo, coinvolgente e intenso, disegna un quadro di rara complessità fatto di pesca e frutta matura, mazzi di fiori bianchi, erbe spontanee e refoli salini. Il sorso non è da meno, e rivela un liquido polposo e ricchissimo, ravvivato da una piacevole frizione tannica e da una spiccata componente salina. Grande vino che riassume storia, territorio e tradizione.
Giallo paglierino intenso con riflessi dorati
Note di frutta a polpa bianca, agrumi, papaya, erbe spontanee, fiori e macchia mediterranea
Ricco, fresco, profondo, cremoso, e sapido, con leggero grip tannico