L'Etichetta O di Giorgio Mercandelli è un bianco vivo e dinamico che connette corpo, mente e spirito in un'esperienza mistica e biotica. Siamo davanti ad un vino che illumina il pensiero e che lo riporta alle origini, a quel legame spirituale tra uomo e natura. Al naso sventaglia note di resina, buccia di agrumi e zenzero con una leggera e piacevole presenza di volatile. Al palato è aromatico, etereo e molto vivo, in continuo cambiamento, attraversato da una indimenticabile freschezza.
L'Etichetta O di Giorgio Mercandelli è un bianco seducente e ricco, capace di stupire per la sua immensa complessità. Circa 10 ettari coltivati a Canneto Pavese, nel cuore dell'Oltrepò, abitati da vigne vecchissime che vivono senza l'ausilio di alcuna sostanza, nemmeno rame e zolfo. Il grappolo che è pura memoria della pianta e di chi ha contribuito a renderla vino. Liquidi purissimi e stabili, che non corrompono il proprio patrimonio anche dopo mesi dall'apertura della bottiglia. Questi sono alcuni estratti dal pensiero di Giorgio Mercandelli, ma in realtà c'è molto di più. Un credo profondo e radicato, che merita un approfondimento dal vivo con una visita in cantina. Le bottiglie, peraltro, sono straordinarie e totalizzanti.
Il bianco Etichetta O è prodotto a partire da uve autoctone locali, non specificate da Giorgio, provenienti da una vigna piantata nel lontano 1906. Grappoli sanissimi e rese estremamente basse, sono il preludio ad una raccolta che avviene solo manualmente. Tutti i processi sono atti al non interventismo, pertanto in cantina si procede con fermentazioni spontanee in contenitori speciali di resina e silicio, gli stessi in cui avverrà l'affinamento del liquido che può protrarsi fino a 12 mesi. Giorgio sostiene che all'imbottigliamento il liquido torni ad uno stato inodore e insapore, simile all'acqua, pertanto bisogna aspettare 11 anni perché il vino torni ad esprimere tutto il suo immenso patrimonio organolettico.
Il vino Etichetta O scende dorato nel calice, orlato da riflessi color ambra antica. Come sempre nei vini di Giorgio è difficile riassumere il suo contenuto in poche righe, tanti sono gli spunti e le suggestioni suggerite dal liquido. Coacervo di spezie orientali, scorza d'agrume, resina, frutta secca e una piccantezza volatile che sale inarrestabile. Portare questo nettare alla bocca spiazza ed elettrizza al tempo stesso. La ricca materia è sorretta da freschezza e salinità e il sorso si dipana sulle orme di una persistenza lunghissima. Vino non per tutti, anzi per pochi, visto anche l'esiguo numero di bottiglie prodotte. Anche per questo unico.
Giallo intenso e velato tendente al dorato
Intenso e ampio di resina, eucalipto, zenzero e mango con richiami eterei
Aromatico, intenso, etereo ed elegante, di pregevole beva