Sulle pendici dell’Etna, ad altitudini di centinaia di metri, si pratica una viticoltura eroica sfruttando le fertilità dei terreni sabbiosi di origine vulcanica, dai quali nasce un bianco di eccezionale virtù, che prende il nome dal vulcano stesso. Infatti da percentuali variabili di uve di Carricante, Catarratto, Minnella e di altri vitigni a bacca bianca coltivati lungo il vulcano si produce un vino dal bouquet floreale delicato, dal sapore fresco e minerale: l’Etna Bianco. La menzione di Superiore si applica alle bottiglie prodotte esclusivamente nel comune di Milo e costituito, per almeno l’80%, da Carricante. Affinato in acciaio oppure in botte, per un profilo aromatico più intenso, è un vino bianco con una lunga tradizione alle spalle, l’espressione gentile del grande vulcano.
Sulle pendici dell’Etna, ad altitudini di centinaia di metri, si pratica una viticoltura eroica sfruttando le fertilità dei terreni sabbiosi di origine vulcanica, dai quali nasce un bianco di eccezionale virtù, che prende il nome dal vulcano stesso. Infatti da percentuali variabili di uve di Carricante, Catarratto, Minnella e di altri vitigni a bacca bianca coltivati lungo il vulcano si produce un vino dal bouquet floreale delicato, dal sapore fresco e minerale: l’Etna Bianco. La menzione di Superiore si applica alle bottiglie prodotte esclusivamente nel comune di Milo e costituito, per almeno l’80%, da Carricante. Affinato in acciaio oppure in botte, per un profilo aromatico più intenso, è un vino bianco con una lunga tradizione alle spalle, l’espressione gentile del grande vulcano.
Il vulcano, con i suoi 3343 metri di altitudine, è quello attivo più alto d’Europa e domina la parte orientale della Sicilia. Le popolazioni locali lo hanno sempre considerato una montagna sacra, portando rispetto e gratitudine e soprannominandolo “Mungibeddu”, dall’unione della parola latina con quella araba di montagna. E' quindi definibile una montagna alla seconda, simbolo da sempre di magnificenza in cui l’ardore della lava si contrappone al gelo delle nevi. Attorno al vulcano l’aria è pulita e incontaminata perché l’intervento umano è stato cancellato dalla lava e ha mantenuto integri la sua natura e il suo fascino che si trasfondono nei sapori unici del vino Etna Bianco, conosciuto come un'eccellenza della cultura enologica regionale. Negli ultimi anni il vulcano, nonostante l’attività sia sempre presente ma meno costante e dannosa, è diventato un fenomeno agricolo da scoprire. Il Mungibeddu viene definito un’isola nell’isola per la biodiversità e per la peculiarità ambientale, di gran lunga diversa da tutto il territorio siculo. Esso viene coltivato in ogni suo versante ad altitudini che possono superare i 1000 metri, dando vita a diverse quantità di prodotti unici, oltre all’uva. La qualità e la quantità di frutta e ortaggi è invidiabile e viene esportata in tutto il mondo. Le vigne dell'Etna Doc Bianco, con alle spalle più di cent’anni di storia, sono ancora a piede franco perché sono le poche sopravvissute agli attacchi di fine ‘800 dell’insetto della filossera, che soffoca nei terreni vulcanici. Le viti etnee sono coltivate ad alberello per poter resistere nel modo migliore alle condizioni climatiche del territorio e vengono allevate su terrazzamenti sorretti da pietra lavica.
Il versante nord è la zona più ricca di varietà di uve rosse, Nerello Mascalese in primis, Nerello Cappuccio e in piccola parte Alicante. Nel versante est, nel comune di Milo, crescono le migliori uve Carricante, dal cui nettare nasce il prestigioso Etna Bianco Doc. In questa area il clima è quasi ostile alla coltivazione della vite, caso eccezionale è proprio il Carricante che predilige climi freddi e piovosi e in questi terreni ha trovato il suo ambiente ideale. La zona est è riservata ai vitigni cosiddetti montani perché si fanno notare per il profilo aromatico floreale e per la freschezza esplosiva, al punto che senza la totale fermentazione malolattica risulterebbero acerbi. Il versante sud è quello più soleggiato in cui il suolo deriva da eruzioni in periodi differenti; da questo nascono diverse quantità di viti coltivate sopra i 1000 metri.
Questo importante vino è prodotto in provincia di Catania nei comuni di: Biancavilla, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione e Randazzo. È costituito a partire da almeno 60% di uve Carricante, un 40% massimo di Catarratto e non oltre il 15% di altri vitigni a bacca bianca non aromatici, come Trebbiano e Minnella Bianca. L'Etna Bianco Superiore viene prodotto esclusivamente nel comune di Milo e gli può essere assegnata questa qualifica a condizioni che i vitigni siano per almeno l’80% di Carricante e che la gradazione complessiva sia superiore agli 11,5 gradi alcolici. Il disciplinare, seguito scrupolosamente dalla migliori cantine come nel caso dell'Etna Bianco Graci, stabilisce anche le caratteristiche legate al colore, odore e sapore. Infatti, deve avere tonalità giallo paglierino con possibili riflessi dorati dovuti all’invecchiamento, profumi delicati e caratteristici e gusto secco, fresco e armonico. Può essere affinato, oltre che in acciaio e cemento, anche in botti di legno o in anfore di terracotta e regalare espressioni tutte diverse e di grande personalità.
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