L'etichetta E della Cantina Alchemica è un bianco di grande armonia ed espressività, ottenuto seguendo la filosofia biotica, che prende spunto dal pensiero Shumei. Da viti di oltre 70 anni nasce un liquido di memoria eterea, dai tratti leggiadri al naso che ricordano le erbe officinali e la frutta secca. Il sorso è fine, i richiami fruttati sono ormai disgregati, lasciandone risuonare la memoria del frutto. Il tenore alcolico è sorretto da una bella acidità.
"E" è un bianco travolgente ed esperienziale, spiazzante per via della sua unicità. La vita di Giorgio Mercandelli è una di quelle che meriterebbe un approfondimento ben più ampio di queste poche righe: figlio del fondatore di Cabanon, nota cantina dell'Oltrepò, proprietario insieme alla sorella Anna di Sacrafamilia e dopo varie peripezie creatore di Cantina Alchemica, insieme alla compagna Sonia. Un approccio unico alla vite ed alla natura in generale, in cui i liquidi prodotti sono solo testimonianza della memoria del frutto originario, che deve avere come prerequisito purezza ed integrità. Il risultato sono bottiglie uniche nel loro genere, ma indiscutibilmente memorabili e profonde.
Il bianco "E" di Giorgio Mercandelli proviene da varietà autoctone locali, che Giorgio non specifica in quanto ritiene che il nome del vitigno sia ininfluente rispetto alla valorizzazione del frutto in sé. In vigna non si usa nessun trattamento, nemmeno rame e zolfo, e si prosegue con raccolta dei grappoli rigorosamente manuale. In cantina la fermentazione avviene spontaneamente, in speciali contenitori neutri di resina ATLAC, materiale che permette di preservare l'integrità del liquido non conferendogli alcuna caratteristica organolettica. Il potenziale vino secondo Giorgio necessita di 5-7 anni di assestamento, poiché nella prima fase della sua vita ritorna ad essere inodore e insapore.
Il vino "E" di Giorgio Mercandelli si riversa nel calice con un'ammaliante veste dorata, che vira verso l'ambra. Difficile descrivere a parole un liquido carico di così tanta emotività e sfaccettature, che si concede poco a poco, con la flemma dei campioni navigati. Al naso c'è la noce tostata, il curry, la scorza d'agrume in infusione e le erbe spontanee. Vive il suo rapporto con l'ossigeno in modo virtuoso e temerario, continuando ad evolvere. Il sorso è pienissimo e tridimensionale, caldo abbraccio che si dipana tra potenza estrattiva e freschezza sempre ravvivante. Persistenza difficilmente quantificabile. Una meteora.
Giallo barocco ambrato
Di frutta secca, erbe officinali, note tropicali e sentori lievemente speziati
Etereo, verticale, caldo e sorretto da una importante freschezza