Regione | Campania (Italia) |
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Anno fondazione | 1997 |
Ettari vitati | 5 |
Produzione annuale | 20.000 bt |
Indirizzo | Contrada Trinità - 83052 Paternopoli (AV) |
Enologo | Vincenzo Mercurio |
Uomo schietto e di grande cultura, Luigi Tecce è un vignaiolo irpino dalla personalità forte e anticonformista, la stessa che si ritrova nei suoi vini. La cantina di Luigi si trova a Paternopoli, nella parte sud-orientale della zona di produzione del Taurasi, uno dei territori più vocati alla produzione di questo importante vino campano. Il produttore, ultimo di quattro generazioni viticole, ha intrapreso il proprio percorso enoico nel 1997, quando alla morte del padre rinunciò alla carriera di fantino per prendersi cura della piccola tenuta agricola di famiglia. A dimostrazione del suo spirito puro e ribelle, nel 2018 Luigi ha deliberatamente scelto di non etichettare i suoi vini sotto la denominazione Taurasi in quanto non si sente tutelato dal disciplinare, volto a favorire i vini convenzionali piuttosto che quelli più autentici e ancestrali, intimamente legati alla tradizione.
La piccola tenuta di Luigi Tecce comprende appena 5 ettari di vecchie vigne, spesso allevate a raggiera secondo la tradizione locale, con ceppi che superano anche gli 80 anni di età. La piattaforma varietale è incentrata sull’Aglianico, affiancato in misura minore da altri vitigni tradizionali come il Fiano, il Greco e il Coda di Volpe. Tutte queste varietà vengono allevate a un’altitudine compresa tra i 500 e i 600 metri di quota su terreni di origine vulcanica a tessitura sabbiosa e argillosa, particolarmente ricchi in calcare. L’utilizzo della chimica è rigorosamente bandito e in cantina le fermentazioni occorrono in maniera del tutto spontanea in tini di castagno aperti o in vasche di acciaio inox, accompagnate da prolungate macerazioni sulle bucce. Invece, per i successivi periodi di invecchiamento vengono adottate sempre vasche di acciaio oppure botti di legno di diversa dimensione, a seconda dell’etichetta in esame. Durante l’intera lavorazione è poi escluso il ricorso a operazioni di chiarifica o filtrazione così come l’impiego di additivi e coadiuvanti enologici, fatta eccezione per minime dosi di solforosa che vengono aggiunte unicamente quando il vino davvero lo richiede.
Appassionato di poesia e letteratura, Luigi Tecce dedica le proprie etichette a opere antiche o personaggi mitologici come ‘Polyphemo’, ‘Satyricon’, ‘Calypso’ e ‘La Ciclope’. Si tratta di espressioni genuine e ancestrali capaci di evocare l’antico retaggio contadino della terra irpina.
"Luigi Tecce passerà alla storia dell'Iripinia vitivinicola per essere una voce fuori dal coro, portatore però di una sentimentalità vitivinicola davvero unica"
Guida Slowine 2023