Regione | Emilia Romagna (Italia) |
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Anno fondazione | 1980 |
Ettari vitati | 19 |
Produzione annuale | 110.000 bt |
Indirizzo | Località La Tosa - 29020 Vigolzone (PC) |
Enologo | Stefano Pizzamiglio |
Alla guida della cantina La Tosa troviamo i fratelli Stefano e Ferruccio Pizzamiglio, milanesi di nascita, piacentini di adozione, con un destino professionale già apparentemente definito: diventare medici, come loro padre. L’amore per la terra li ha portati fino a Vigolzone dove, dal 1985 anno della prima vinificazione, si impegnano a produrre vini sinceri e di territorio focalizzandosi su vitigni autoctoni come Gutturnio e Malvasia. Con costanza e passione per la terra che ha dato i natali alla madre, i fratelli Pizzamiglio hanno reso la cantina La Tosa una delle realtà più espressive dei colli piacentini.
Stefano, enologo e agronomo di famiglia, si occupa dei 19 ettari di vigneto totalmente inerbito che per la maggior parte è stato piantato negli anni Ottanta. “Con molte piante ci parlo” così Stefano racconta il suo legame affettivo con la proprie vigne, come se le conoscesse da sempre. La conduzione agronomica, da sempre fedele alla sostenibilità ambientale, è oggi in conversione biologica e i trattamenti sono ridotti all’utilizzo esclusivo di rame e zolfo. I suoli di terra rossa antica dei 6 diversi vigneti de La Tosa sono arricchiti annualmente di sostanza organica animale, così da evitare l’uso di composti sistemici. Inoltre le foglie sono inumidite, nel corso delle estati più calde, da estratti naturali di alghe che hanno un effetto ristoratore sulla pianta. Se è vero che l’anima del vino affonda le sue radici in vigna, per Stefano è altrettanto fondamentale un lavoro rigoroso in fase di vinificazione. Vendemmia manuale, selezione in vigna e pressatura soffice per trattare le uve in maniera il più possibile delicata e estrarne espressività territoriale e piacevolezza gustativa. Dal 2006 La Tosa si impegna a lavorare in fase di vinificazione senza l’aggiunta di solforosa, inaugurando l’associazione “VisVini” della quale Stefano è il presidente, al fine di promuovere e approfondire questa filosofia produttiva con altri vignaioli.
Il fratello Ferruccio nel 2015 ha arredato all’interno della cantina un museo dedicato alla storia enologica emiliana. Più di 400 oggetti, tra torchi, pigiatrici, botti e imbottigliatrici usati in campagna e in cantina tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sono accolti oggi nelle sale del museo, ricordo materiale di un passato che La Tosa ha contribuito a non far dimenticare.
"La Tosa è da considerarsi un riferimento per tanti vignaioli dei colli Piacentini, in particolare per le giovani generazioni sta diventando una fucina di idee ed esperienze da condividere"
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