Regione | Campania (Italia) |
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Anno fondazione | 1888 |
Ettari vitati | 17 |
Produzione annuale | 500.000 bt |
Indirizzo | Via Mario D'Ambra, 30 - 80075 Forio (NA) |
Casa d’Ambra, da oltre un secolo, rappresenta il vino dell’isola d’Ischia. La più grande delle isole flegree, che punteggia il meraviglioso panorama del golfo di Napoli, è terra di antichissime tradizioni. Nell’VIII secolo a.C. i coloni greci fondarono proprio sull’isola il primo scalo della colonizzazione che portò alla creazione della Magna Grecia. Con i primi coloni ellenici arrivò a Ischia anche la cultura della vite, che ancora oggi è un’importante risorsa dell’economia agricola locale. Dal 1888 la famiglia d’Ambra tramanda, di generazione in generazione, l’amore per questa terra e per le vigne. Ancora oggi rappresenta la più importante realtà dell’isola e produce una gamma di etichette che consentono di apprezzare le eccellenze di quest’antica terra.
La cultura vitivinicola ischitana, un tempo molto rigogliosa, ha subito un forte ridimensionamento negli anni ’60. Lo sviluppo del turismo ha portato al progressivo abbandono della vigna in favore delle attività commerciali e alla perdita di circa duemila ettari di vigneti, per ricavate terreni edificabili. Le poche vigne rimaste appresentano un prezioso patrimonio da tutelare e preservare. Casa d’Amba è da sempre impegnata nel recupero e ripristino dei vigneti storici dell’isola, con l’obiettivo di portare avanti le antiche tradizioni. Le vigne sono situate su terrazzamenti e ripidi pendii con meravigliosi affacci sul mare, che dalla costa salgono fino a quasi 1.000 metri. Si tratta di una viticoltura difficile e faticosa, che necessita di lavorazioni e vendemmie manuali in zone impervie.
Le origini vulcaniche dell’isola hanno lasciato in eredità terreni di tufi e rocce laviche ricche di sostanze minerali, molto adatti alla viticoltura. Il clima è mediterraneo, con estati calde e siccitose, mitigate solo dalle brezze del mare. Casa d’Ambra gestisce una cooperativa composta da oltre cento piccoli coltivatori ischitani, che coltivano direttamente le loro piccole proprietà e conferiscono poi le uve alla cantina. Nel pieno rispetto dell’antica storia del territorio, sull’isola si coltivano le varietà locali: Biancolella, Forastera, Falangnina, Uvarilla Greco, Malvasia di Candia e Trebbiano per i bianchi; Piedirosso e Guarnaccia pe i rossi. Nel 1995, la cantina ha inoltre creato un campo sperimentale per il recupero di antichi vitigni ormai quasi comparsi come: Guarnaccello, Coda Cavallo, Streppa rossa, Rillottola, il Don Lunardo, Catalanesca, Uva romana, Uva procidana, e Uva coglionara.