Regione | Piemonte (Italia) |
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Indirizzo | Via Vittorio Emanuele, 22 - 10010 - Carema (TO) |
Cantina Togliana è la creazione di Achille Milanesio, nativo di Ivrea ma da sempre radicato sul territorio di Carema, viticoltore per una tradizione familiare che si tramanda di generazione in generazione e protagonista di una sorta di rivoluzione qualitativa che ha investito il Nebbiolo di montagna negli ultimi venti anni. Dalla casa colonica cinquecentesca adibita a locale di fermentazione, affinamento e stoccaggio, con l’imbottigliamento del domestico rosso Runc da condividere con gli amici e i parenti, Achille passa ad una consolidata attività vitivinicola che prevede un riassetto completo del modo di concepire il vino, partendo dalla selezione delle viti locali da parte dei vivaisti di famiglia.
Cantina Togliana sorge in un territorio estremo letteralmente dominato dalla montagna, ultimo lembo della provincia di Torino sul limitare del confine sud-orientale della Val d’Aosta, di cui Carema rappresenta addirittura l’unico ingresso dal lato italiano, all’interno di quella regione vitivinicola denominata Canavese. I vigneti si inerpicano sui ripidi pendii rocciosi alpini, stretti a picco sopra la sottile gola scavata dalla Dora Baltea, tra i 400 e i 1.000 metri di altitudine. Gli impianti sono messi a dimora sugli stretti terrazzamenti costruiti già dai Romani, desiderosi di popolare e organizzare la zona per arginare le bellicose intenzioni dei Galli. Il duro lavoro ancor oggi prosegue con la manutenzione delle caratteristiche pergole su cui si fa arrampicare la vite: le topie, come sono localmente chiamate, sono costituite da una intelaiatura di travi in legno sorretta da pilastri in pietra. La pietra alpina propriamente detta rappresenta l’emblema geologico della zona: lo gneiss, ovvero la roccia metamorfica composta da granito e diorite, costituisce la base rocciosa sopra cui si stendono, a spessori più o meno profondi, i depositi morenici delle terrazze fluvio-glaciali originatesi dal ritiro degli antichi ghiacciai. Si radica qui la varietà locale di Nebbiolo, il Picoutèner nel linguaggio patois, Picotendro come è noto ai più, ricco di precursori aromatici molto sviluppati e però sensibile al rischio di gelate tardive a causa del ciclo vegetativo molto lungo.
Tutto è evidentemente svolto a mano presso Cantina Togliana, dalle potature invernali alla vendemmia, su un fazzoletto di terra incredibilmente faticoso e per una manciata di bottiglie all’anno, su per giù 2.000 divise in due etichette. Le vinificazioni sono il non plus ultra della tradizione: pressature dirette, con lungo contatto sulle bucce e fermentazioni spontanee, poi affinamenti in botti grandi usate. Nebbioli coraggiosi e letteralmente radicati al territorio.