Regione | Friuli Venezia Giulia (Italia) |
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Anno fondazione | 1990 |
Ettari vitati | 18.8 |
Produzione annuale | 70.000 bt |
Indirizzo | Via San Daniele, 38 - 34071 Cormons (GO) |
Enologo | Mauro Mauri |
Borgo San Daniele è la creazione dei due fratelli Mauro e Alessandra Mauri, una casa in cui convivono l’attività vitivinicola e l’accoglienza ricettiva con organizzazione di eventi collaterali, immersa in un paesaggio incontaminato di boschi e prati.
Le proprietà di Borgo San Daniele si estendono su una superficie totale di 18 ettari, suddivisa in diversi appezzamenti attorno all’areale di Cormons: San Leonardo, Braida della Colubice e Giassico rappresentano zone ancora così intessute dell’imperiale passato Austro-Ungarico. Il territorio è caratterizzato dai bassi e dolci pendii che scendono dal confine sloveno verso la piana incastonata tra due fiumi: il Torre scorre sul lato occidentale e va ad incontrare, qualche chilometro più a sud, l’Isonzo, che finisce per gettarsi nel poco distante mare Adriatico, all’altezza del golfo di Trieste. È questa una parte del Friuli Venezia Giulia particolarmente vocata per i numerosi vitigni autoctoni regionali: seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, i Mauri allevano Friulano e Ribolla Gialla, Malvasia e Pinot Grigio, tra cui fa capolino anche la bacca nera del Pignolo. Si accompagnano altre varietà di respiro più internazionale, a partire da Chardonnay e Cabernet Sauvignon, per arrivare a Pinot Bianco e Riesling. Fin dall’inizio degli anni Novanta si concretizza la scelta di una elevata densità d’impianto, mentre le vigne sono lasciate inerbite e si preservano in ogni modo gli equilibri e la biodiversità dei terreni. I trattamenti prevedono l’utilizzo di rame e zolfo, mentre sono banditi prodotti sistemici a favore di infusioni naturali a base di ortica, equisetum e tarassaco. Peculiare la composizione dei suoli, che offrono ottime capacità di drenaggio delle acque in eccesso e rifrazione della luce e del calore del giorno grazie alla diffusa presenza di scheletro ghiaioso. Il microclima risulta altrettanto particolare: definito da un incrocio di influenze mitigatrici marine e nordiche correnti fredde, avvantaggia le uve con importanti escursioni termiche.
Nella cantina di Borgo San Daniele si cerca di preservare la memoria intrinseca dei vini tramite una sorta di sistema Solera dei lieviti indigeni, ovvero recuperando al termine di ogni vinificazione la sfecciatura, che andrà poi a coadiuvare la fermentazione del nuovo mosto. Le operazioni sono condotte in maniera estremamente precisa e controllata, dalla cernita delle uve alla temperatura delle lavorazioni, che si svolgono generalmente in acciaio con affinamenti in rovere per alcune etichette.
"Mauro Mauri vive la vigna in maniera molto diretta, seguendo con attenzione le ricerche in campo agronomico e dimostrando una sensibilità estrema, da cui non possono che nascere grandi vini"
Guida Slowine 2023