Regione | Umbria (Italia) |
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Anno fondazione | 1961 |
Ettari vitati | 60 |
Produzione annuale | 250.000 bt |
Indirizzo | Vocabolo Mignattaro, 99 Civitella del Lago (TR) |
Enologo | Maurizio Castelli |
La cantina Barberani ha la propria sede ad Orvieto, ma la tenuta, che copre un’area di circa 100 ettari, 55 dei quali vitati, si trova sulle verdi colline che circondano il lago di Corbara. Il 1951 è l’anno ufficiale di fondazione dell’Azienda, che nasce per opera di Vittorio Barberani. In quegli anni la produzione era limitata all’Orvieto Classico, un superbo blend di Trebbiano Procanico e Grechetto. Negli anni ’70 Luigi e Giovanna Barberani assumono la conduzione della tenuta per passare poi il testimone ai figli Bernardo e Niccolò, che attualmente sono alla guida dell’Azienda.
I terreni delle vigne sono abbastanza diversificati e combinano caratteristiche di origini vulcaniche, sedimentarie e calcareo-argillose e fruiscono tutte di un’ottimale esposizione verso mezzogiorno e di un clima molto favorevole con un'importante escursione termica fra giorno e notte. Alcune vigne dell’Orvieto Classico sono frequentemente avvolte da fitte nebbie nel periodo autunnale, e perciò trova fertile terreno la “Botrytis Cinerea”, la muffa nobile che, assorbendo la parte liquida dell’acino, consente la produzione del famoso Muffato “Calcaia”.
Nelle vigne dell'Azienda si coltivano sia vitigni “internazionali”, quali Cabernet, Merlot, Chardonnay e Sauvignon, sia vitigni locali quali il Grechetto, il Trebbiano Procanico, cioè il Trebbiano toscano, il Moscato e il Sangiovese. Già Luigi Barberani negli anni ’80 aveva avviato la viticoltura e tutta l’attività dell’Azienda verso una produzione biologica e sostenibile, con l'interramento dei tralci, l’impiego del classico sovescio e con concimazione assolutamente di natura organica. Questa linea è ancor oggi seguita scrupolosamente dai suoi figli.
La nuovissima cantina si trova in mezzo ai vigneti ed è dotata di tutti le più moderne attrezzature per la produzione del vino; in questa cantina, sotto l’esperta guida dell’enologo Maurizio Castelli, coadiuvato da Niccolò Barberani, tutte le operazioni si svolgono secondo i dettami del biologico, evitando al massimo l’impiego di prodotti chimici. Un cenno particolare merita il già citato Muffato “Calcaia”, Grechetto e Trebbiano Procanico, un meraviglioso vino dolce, regalo della “Botrytis Cinerea” e della sapiente opera dell’uomo, che è stato premiato come “Vino slow” dalla guida Slow Wine del 2014.