Il Barolo "Tre Tine" è un vino robusto, importante e molto intenso, affinato per 36 mesi in botte grande. Un bouquet complesso, con profumi di ciliegia, fiori e lamponi in evidenza, anima un sorso lungo, armonico e strutturato, per un potenziale d'invecchiamento davvero notevole.
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Il "Tre Tine" di Giuseppe Rinaldi è uno dei ritratti più emozionanti e personali di Langa, una fotografia di Barolo che fonde austerità ad una carnosità sensuale. Poche migliaia di bottiglie ogni anno per una realtà familiare che ha saputo conquistare il cuore degli appassionati con liquidi vibranti e sfaccettati, anche in virtù di un approccio assolutamente non interventista che regala al vino spontaneità e profondità. Una famiglia legata alla storia di Barolo quella dei Rinaldi, la cui origine vinicola risale addirittura ai primi dell'800 con il possedimento delle prime vigne e consolidata nelle generazioni trascorse grazie al credo di fare vini che non seguissero le mode ma solo il gusto della tradizione langarola. Oggi al timone ci sono Giuseppe e sua figlia Marta, che sembra già pronta a prendere in mano le redini della cantina mantenendo inalterata l'interpretazione austera di una grande uva quale il Nebbiolo.
Il vino "Tre Tine" è un Barolo che proviene dai vigneti di Cannubi, San Lorenzo e Ravera da uve Nebbiolo in purezza. Il nome del vino deriva dall'impossibilità legislativa di scrivere il nome di tutte e tre le vigne in etichetta, sebbene la pratica dell'uvaggio sia insita nella tradizione culturale di Barolo. In vigna l'approccio è quanto più rispettoso, infatti vengono banditi trattamenti chimici e si utilizza solo un po’ di rame e zolfo. La vinificazione prosegue seguendo lo stesso credo, con fermentazioni che avvengono in vasche di cemento, solo con lieviti indigeni e lunghe macerazioni sulle bucce che durano dai 30 ai 50 giorni senza il controllo della temperatura. Il liquido affina come da tradizione in botte grande per circa 42 mesi prima di una sosta in vetro.
Il Barolo "Tre Tine" di Rinaldi ha veste tendente al granato, come da manuale del vino di Langa. Il naso è un effluvio di rosa canina, ciliegia e pennellate balsamiche, il tutto declinato con una nobile rusticità e modalità espressiva così diretta che spiazza e conquista. Pochi assaggi rimangono indelebili in mente più dei liquidi di Beppe, e il "Tre Tine" non fa eccezione. Materia pulsante e vivissima che, nonostante la gioventù, si mostra incredibilmente già godibile e tridimensionale. Esempio paradigmatico di vino d'autore, è un fuoriclasse con il potenziale per migliorare ulteriormente nei prossimi anni. Irrinunciabile.
Rosso rubino intenso, tendente al granato
Note di ciliegia e lampone, con un accento di fiori, tè e tabacco
Robusto e importante, lungo e armonico, speziato e dal finale minerale