Il Barolo "Cerretta" è un vino rosso piemontese molto intenso e robusto, affinato per 36 mesi in botti di rovere. Al naso è complesso e affascinante, regalando note di frutta rossa, spezie, liquirizia e sfumature minerali. Al palato è pieno e polposo, pulito, con grande corpo, struttura e ottimi tannini
Il Barolo “Cerretta” di Schiavenza prende il nome dall’omonimo Cru, tra i più estesi della collina di Serralunga d’Alba, che risponde al nome di Bricco Cerretta. La cantina, fondata nel 1956 dai fratelli Vittorio e Ugo, vanta oltre mezzo secolo di storica e radicata presenza sul territorio di Langa. Una famiglia capace di raccontare attraverso le proprie etichette, il valore e il prestigio del terroir, unito a un saper-fare collaudato con sapienza nel tempo.
Il “Cerretta” è il Barolo della cantina Schiavenza prodotto da un unico vigneto che si estende su terreni argillosi, limosi e leggermente calcarei a circa 390 metri di altitudine con esposizione a sud-est. La vendemmia svolta rigorosamente a mano tra la metà e la fine di ottobre, permette di portare in cantina grappoli sani e maturi, pronti per essere avviati alla fermentazione alcolica, in contenitori di acciaio inox per un periodo che varia dai 15 ai 20 giorni. La vinificazione si svolge in maniera tradizionale: terminata la fermentazione, inizia l’affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia per almeno 36 mesi.
Il Barolo “Ceretta” di Schiavenza si contraddistingue per un colore rosso granato luminoso e vibrante. Roteando il bicchiere zampillano aromi di violetta e di sottobosco impreziositi da eleganti accenni di spezie, come pepe e liquirizia. Al palato esprime già, per struttura e ricchezza palatale, tutta la potenza che ci si aspetta da un grande Barolo. L’ingresso è imponente, dal sorso ampio e austero, con un tannino bilanciato e un finale lungo e persistente. Come da consuetudine, si abbina alla perfezione a piatti a base di carni rosse, come guancia di maiale e arrosti, a risotti ai funghi porcini e a piatti nobilitati dal conterraneo tartufo bianco di Alba. Grande pienezza e ottimo corpo, per questo Re dei rossi piemontesi, destinato ad invecchiare nobilmente nel tempo, ma pronto ad esprimere la sua anima pulsante già da subito.
Granato pieno e luminoso
Complesso, affascinante, con note di frutta rossa, spezie, liquirizia e sfumature minerali
Pieno, polposo, pulito, di bel corpo e struttura, con grandi tannini