Il Barolo "Broglio" Schiavenza è un vino rosso robusto e molto intenso, affinato per 36 mesi in botti grandi di Slavonia. Al naso si presenta profondo, con eleganti sentori di rosa selvatica, confetture dolci e spezie. In bocca è morbido, pieno, potente, di grande struttura e tannicità
Il Broglio di Schiavenza è un'interpretazione austera e autoritaria di Barolo, vero e proprio inno alla classicità. Produrre vini che si facciano portavoce di uno dei territori più vocati del mondo, senza filtri o manipolazioni: questo è stato da sempre l'intento dei fratelli Alessandria, fondatori nel 1956 della cantina Schiavenza, oggi succeduti dal genero ed enologo Luciano Pira. I vigneti si estendono per lo più nel comune di Serralunga d'Alba, con 10 ettari di terreni, sebbene facciano parte del parco vitato anche 4 ettari in quel di Monforte. Grande rispetto di uva e territorio, dove non viene utilizzata alcuna sostanza chimica o di sintesi, a cui segue un lavoro di cantina coerente con fermentazioni che avvengono spontaneamente. Senza timore di smentita uno dei migliori rapporti qualità-prezzo delle Langhe.
Il rosso Broglio è ottenuto a partire da uve di Nebbiolo in purezza, provenienti da una sottozona del comune di Serralunga d'Alba chiamata appunto Broglio. Le vigne, che poggiano su terreno argilloso-calcareo, sono situate a 360 metri di altitudine con esposizione sud-est. Tutti i passaggi avvengono nel massimo rispetto del frutto, pertanto la vendemmia viene svolta manualmente e dopo la diraspapigiatura delle uve, si dà il via alla fermentazione spontanea, con macerazione sulle bucce di circa 15-20 giorni. Il liquido affina per 36 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia.
Il vino Broglio si palesa nel calice con la tipica veste dei grandi Barolo, ovvero granata orlata da riflessi aranciati. Austerità e gradualità espressiva, è ciò che la prima olfazione suggerisce, per un liquido che tende a schiudersi poco alla volta. Con la dovuta ossigenazione non lesina note di confettura di fragole, rosa canina, viole appassite, e netti sbuffi balsamici riconducibili alla liquirizia e alla resina. All'assaggio non nasconde la sua imponente struttura muscolare, dove freschezza e tannino dettano il ritmo del sorso. Potente e lungo, la balsamicità percepita al naso si ritrova anche in chiusura. Una grande bottiglia per gli amanti dei Baroli "maschi", come da tradizione!
Rosso rubino con sfumature granate
Profondo, complesso, con eleganti sentori di rosa selvatica, fragola, confetture dolci, liquirizia, muschio
Morbido, succoso, pieno, potente, di ottima struttura e tannicità, finale balsamico persistente