Il "Poggi al Bosco" di Santa Caterina è un vino bianco macerato sulle bucce e affinato in anfore, localmente chiamate orci di grès, prodotto a partire da Albarola, una varietà coltivata solo nella terra di Lunigiana, dimenticata da molti e riportata in auge da Andrea Kihlgren. Grazie alla lunga sosta sulle bucce, il bouquet aromatico è fitto e complesso con trame erbacee e fruttate, mentre il sorso è energico, beverino e avvolgente.
L’Albarola “Poggi al Bosco” della Cantina Santa Caterina è un bianco prodotto nella zona di Sarzana, con una macerazione sulle bucce e un successivo affinamento in anfora. Il vitigno Albarola è coltivato quasi esclusivamente nelle terre della Lunigiana, dove è sopravvissuto grazie a qualche vigneron fedele alle più antiche tradizioni del territorio. E’ un vino dal gusto antico e genuino, che esprime densi aromi fruttati, di scorza d’agrumi e lievi sentori erbacei. Il sorso è ricco e polposo con bel frutto in primo piano, accompagnato da una buona freschezza, che va a chiudere su sensazioni saline.
Il vino “Poggi al Bosco” è prodotto con le uve del vigneto Santa Caterina, una parcella di circa 7,5 ettari, coltivata a terrazzamenti e caratterizzata dalla presenza di terreni di matrice argillosa. Oltre al Vermentino è presente una piccola parte di Albarola, un vitigno a bacca bianca autoctono del levante ligure e spesso utilizzato in uvaggio. Le vigne sono gestite in regime Biodinamico, con grande attenzione all’ambiente circostante e anche le lavorazioni in cantina sono ridotte al minimo, per valorizzare al meglio le caratteristiche della materia prima, senza troppe mediazioni. La fermentazione avviene con macerazione sulle bucce per circa 10 giorni in tini d’acciaio, con utilizzo di soli lieviti indigeni. Il vino riposa poi in orci di grès per circa 12 mesi prima dell’imbottigliamento.
Il “Poggi al Bosco” Santa Caterina vuol essere un omaggio al passato, sia per l’utilizzo di un antico vitigno poco conosciuto come L’Albarola, sia per la tecnica produttiva, che prevede il processo di macerazione sulle bucce e il successivo affinamento in anfora, un materiale che richiama le usanze Georgiane. Obiettivo è realizzare un vino capace di esprimere le migliori caratteristiche varietali dell’uva nella sua integrità e purezza. Il colore è giallo paglierino scuro con riflessi aranciati. La tavolozza olfattiva è ricca d’aromi evoluti e maturi, che spaziano dal floreale al frutto, alle erbe della macchia mediterranea. Al palato è morbido e armonioso, con sorso denso sapido e persistente, che va a chiudere su buona freschezza.
Giallo paglierino carico con trame aranciate
Sentori aromatici fini e evoluti dalla macerazione sulle bucce che rimandano a frutti maturi e erbe officinali
Profondo, pieno, di energica beva e morbido ricordo