I Fabbri

La tenuta i Fabbri è una storica realtà della Toscana del vino, le cui origini risalgono al lontano 1620. Il podere Casole, infatti, appartiene alla famiglia Grassi dal XVII secolo ed è stato tramandato di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Il nome della proprietà deriva dalle antiche attività della famiglia, che oltre a possedere vigneti e oliveti aveva anche un’officina per la lavorazione dei metalli. Per molti secoli la tenuta si è limitata a coltivare le vigne per poi vendere l’uva a commercianti locali. Il grande cambiamento è cominciato nel corso degli anni 1920 con l’inizio dell’imbottigliamento in proprio, un’attività ancora pionieristica per l’epoca, che ha aperto una nuova strada per l’azienda.

Le generazioni successive della famiglia Grassi, tuttavia, intrapresero delle carriere professionali differenti, allontanandosi progressivamente dalle tradizioni della viticoltura. Venne così abbandonato l’imbottigliamento e si tornò a vendere semplicemente le uve. Dopo alcuni decenni di abbandono, nel 2000 Susanna Grassi ha deciso di riportare la proprietà al vecchio splendore creando l’attuale azienda I Fabbri. L’amore per la propria terra e per le radici familiari, ha spinto Susanna a tornare ad imbottigliare i vini con il proprio marchio, con l’intento di dar vita a una gamma di prodotti di alto livello qualitativo, espressione di un antico savoir-faire e di un terroir da sempre tra i più vocati dell’area del Chianti Classico.

I vigneti sono situati a un’altitudine compresa tra i 550 e i 650 metri sul livello del mare e in buona parte sono coltivati su vecchi terrazzamenti sostenuti da muretti in pietra a secco, che sono stati recentemente restaurati e che costituiscono la memoria storica del podere. La proprietà occupa una splendida conca esposta a sud e sud-ovest, circondata da boschi secolari di querce e conifere. Il particolare microclima consente un’ottima maturazione delle uve, anche grazie a importanti escursioni termiche tra le giornate calde e le notti fresche. I terreni sono poveri e pietrosi, ricchi di galestro, particolarmente adatti per la coltivazione del Sangiovese, che in queste condizioni si esprime con grande eleganza, freschezza e finezza.