Il Barolo di Parusso è un grande vino rosso piemontese che viene lasciato affinare per 24 mesi in piccole botti di rovere. Proviene dai vigneti di Monforte e Castiglione Falletto e si mostra in tutta la sua armonia ed eleganza, con un bouquet di frutta matura e sensazioni balsamiche e un sorso intenso e con dei tannini delicati sul finale
Il Barolo della cantina Parusso è un esempio di come un vino rinomato per classe e complessità, possa coniugare profondità e facilità di beva. Circa 26 ettari di vigneto, che trovano il loro cuore pulsante nel comune di Monforte d'Alba, noto per dar vita a liquidi sfaccettati e di grande longevità, e una famiglia, quella dei Parusso, che ha saputo rinnovarsi costantemente pur non accantonando mai tradizione e rispetto per la propria terra. Vini suadenti e armonici, che possono mantenere livelli qualitativi così alti, solo grazie al lavoro certosino svolto in vigna, dove non si utilizza altro che rame e zolfo. E poi l'interpretazione moderna di un vitigno irruente in gioventù, quale il Nebbiolo, che grazie all'utilizzo delle barrique viene addomesticato e smussato nelle sue componenti più dure.
Il vino Barolo proviene da uve Nebbiolo in purezza, provenienti da vigne comprese tra i 250 e i 450 metri d'altitudine. Liquidi che interpretano fedelmente l'annata, grazie ad un interventismo ridotto al minimo in vigna, dove non si usa nessun tipo di coadiuvante, se non rame e zolfo. Seguendo questi precetti, la vendemmia avviene in modo rigorosamente manuale, in modo da effettuare una cernita delle uve qualitativamente accurata e in seguito al trasporto in cantina, i grappoli vengono diraspati. La macerazione a contatto con le bucce, non eccessivamente prolungata, precede la fermentazione alcolica, che viene svolta a temperatura controllata solo grazie all'intervento dei lieviti indigeni, e senza l'aggiunta di anidride solforosa. L'affinamento del liquido avviene in barrique ed ha durata di circa 24 mesi.
Il Barolo si palesa nel calice con il suo inconfondibile colore rosso rubino virante verso il granato. Il naso congiunge i tratti tipici del nebbiolo, come la ciliegia matura e la rosa canina, a note legate all'affinamento in legno piccolo, quali spezie e sfumature tostate. Grande coesione nel quadro tratteggiato, serio ma allo stesso tempo aperto e gioviale. Il sorso ha la stoffa dei grandi campioni, l'equilibrio dei vini destinati a durare a lungo, riuscendosi anche a migliorare. La grana tannica, finissima e quasi carezzevole, è parte integrante dell'assaggio e ne scandisce i ritmi. Da bere ora, per i più lussuriosi ed impazienti, ma anche attendibile per anni, magari facendo una piccola scorta per osservarne l'evoluzione. Un pezzo di Langa, che non può certo mancare in cantina!
Rosso rubino, quasi granato
Sentori di frutta matura, con note speziate, balsamiche e minerali
Corposo e intenso, al palato si mostra morbido e armonico, con tannini delicati sul finale