Il Barolo "Bric del Fiasc" è un vino rosso profondo e complesso, affinato per 24 mesi in botte e barrique. Un bouquet ricco e variegato, con note di sottobosco, fiori secchi e spezie dolci, invita ad un sorso pieno e avvolgente, morbido ed equilibrato, di grande eleganza e persistenza
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Il “Bric del Fiasc” è il Barolo della cantina Paolo Scavino, un’esplosione liquida di spezie, sottobosco e liquirizia, figlio legittimo della terra da cui proviene. La storia prestigiosa di questa etichetta si lega alla lungimiranza di Enrico, che nel 1978 convinse il padre Paolo a vinificare singolarmente le uve Nebbiolo provenienti dal vigneto Fiasco, di antica proprietà della famiglia, nel cuore della collina di Castiglione Falletto. Con oltre 60 anni di esperienza sulle spalle, l’obiettivo della famiglia Scavino è quello di investire sui più prestigiosi Cru di Nebbiolo, dislocati negli 11 comuni del Barolo di Langa, al fine di mostrare l'unicità di ogni terroir.
“Bric del Fiasc” è la traslitterazione piemontese del nome del vigneto da cui provengono le uve che compongono l’omonima etichetta: il Fiasco. Qui le viti crescono su terreni unici per composizione morfologica, dove i suoli di origine tortoniana si incontrano con quelli elveziani, combinando la finezza dei primi, con la potenza intrinseca nei secondi. Ciò che nasce da questo incontro sublime è un’espressione classica e ben riuscita del Barolo che, per sua stessa natura, richiede tempo per sviluppare tutta la sua complessità. In cantina si ricorre da sempre ad un uso saggio di entrambe le tipologie di legno; infatti questo “Bric del Fiasc” affina per 12 mesi in barrique e per ulteriori 12 mesi in botti grandi di rovere.
Il Barolo “Bric del Fiasc” di Paolo Scavino illumina il calice con una veste dal colore rosso granato intenso. Il bouquet olfattivo è ampio e inebriante, giocato su tonalità fruttate e floreali da una parte e speziate e terrose dall’altra. A fare da padroni sono la violetta, i fiori appassiti, la liquirizia e la noce moscata. Al palato entra deciso e pieno, con una trama tannica raffinata e ben sostenuta da una freschezza di fondo. Questo Barolo accompagnerà in maniera pregevole taglieri di formaggi stagionati, plin al sugo di arrosto e piatti di selvaggina. Un rosso di potenza e struttura che parla piemontese e narra una delle più storiche e rinomate realtà vitivinicole del Barolo.
Rosso granato intenso
Bouquet olfattivo profondo, dolce e intenso di polpa di frutta di sottobosco, di viola, di fiori appassiti, con cenni di liquirizia e noce moscata
Pieno e avvolgente, dotato di un tannino fine ed elegante, raffinato