Il Cirò Superiore Riserva di Cataldo Calabretta è un connubio di finezza e generosità, che conquista con il suo incedere sussurrato. Cataldo Calabretta è insieme a Francesco De Franco e Sergio Arcuri uno dei volti della rinascita del Cirò, e ad unire questi produttori è l'intento comune di valorizzare la viticoltura calabrese e il suo vitigno principe, il Gaglioppo, con interpretazioni territoriali distanti anni luce da goffe caricature. La scelta di abbandonare l'uso di qualsiasi sostanza chimica o di sintesi diventa quindi logica conseguenza di un pensiero più profondo, che viene suggellato da fermentazioni spontanee e utilizzo di solforosa estremamente contenuto.
Il vino Cirò Superiore Riserva è ottenuto da uve di Gaglioppo in purezza, provenienti da viti ad alberello di circa 15 anni coltivate in zone collinari e che poggiano su suoli argilloso-calcarei. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, con accurata cernita dei grappoli migliori. Le uve vengono successivamente trasportate in cantina, dove dopo la diraspapigiatura avverrà spontaneamente la fermentazione in vasche di cemento con macerazione sulle bucce di circa due settimane. Successivo affinamento in cemento prima della messa in bottiglia.
Il Cirò Rosso Classico Superiore Riserva si palesa nel calice con veste rubina virante verso il granato. Naso estremamente variegato e dettagliato, sebbene le sfumature emergano con gradualità dal bicchiere, con un incedere quasi sussurrato. Sa di rabarbaro, macchia, frutta rossa matura, terra e cuoio. Solare ma nerboruto allo stesso tempo, il vino è dotato di grande ritmo in bocca e a scandirlo è un tannino scolpito e rigoroso. Bellissima testimonianza di come generosità e austerità possano andare a braccetto.