Region | Borgogna (Francia) |
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Vineyard hectares | 3 |
Annual production | 10.500 bt |
Address | Jean Max, 70 Rue du Pinet - 69380 Charnay (FR) |
A Charnay, nell’estremità meridionale del Beaujolais, il vigneron Jean Max opera nel segno della sostenibilità per interpretare in maniera pura il proprio terroir. Dopo aver studiato enologia in Borgogna, Maxime Barrot, alias Jean Max, decise di trasferirsi dall’altra parte del mondo, in Cile, dove venne avvicinato al mondo della produzione artigianale da Roberto Henriquez. Roberto fu a sua volta influenzato da Antoine Luyt, il quale fu allievo di Marcel Lapierre, produttore appartenente alla cosiddetta “gang dei quattro”, tra i massimi valorizzatori artigianali del territorio e pionieri di un Beaujolais lontano dai canoni dei semplici vini novelli. Rientrato a casa Maxime iniziò a lavorare con i Bret Brothers, produttori artigianali del Mâconnais, e con Yvon Métras, altra figura leggendaria del Beaujolais, avviando parallelamente il proprio progetto personale. Le prime bottiglie sono state etichettate come “Vin de France” in quanto vinificate nel vicino Rodano all’interno della cantina dell’amico Eric Texier, altro nome ben noto nel mondo dei vini artigianali.
Jean Max coltiva poco più di 3 ettari di vigneti dedicati prevalentemente al Gamay, varietà principe del territorio del Beaujolais, con una minore percentuale di Chardonnay a complemento. Le piante, in parte molto vecchie, sono radicate su terreni di matrice argilloso-calcarea e di natura granitica e vengono condotte seguendo i principi dell’agricoltura biologica e della biodinamica con rese in uva per ettaro molto basse. In particolare, la visione agronomica di Jean mira allo sviluppo di humus nel suolo e al rafforzamento della radicazione delle viti in modo tale da contrastare quei fenomeni di siccità divenuti sempre più estremi a causa dei cambiamenti climatici. La raccolta è effettuata a mano in cassette da 15 chili, rispettando in tal modo l’integrità dei grappoli, che vengono quindi vinificati tramite fermentazione alcolica spontanea e prolungate macerazioni carboniche. La conseguente fase di maturazione ha luogo in botti di legno e i vini sono infine imbottigliati con una piccolissima quantità di solfiti aggiunti.
I Beaujolais del produttore Jean Max spiccano per il loro gusto succoso e dinamico, emblematico per la tipologia. Simbolo del Domaine è la lepre, impiegata per migliorare le prestazioni dei cani nelle gare spingendoli ad andare avanti, proprio come Jean vuole portare avanti il movimento dei vini artigianali del Beaujolais.