“Ciliegio” è il Brunello di Montalcino più importante realizzato dal podere La Magia. Prende poeticamente nome da uno dei due ciliegi che delimitano la zona più vecchia del vigneto, un albero maestoso che si individua già da lunga distanza. Il Sangiovese cresce qui su terreno povero, ma di grande concentrazione, capace di dar vita ad un vino esclusivo e di limitata produzione annuale.
Il Brunello “Ciliegio” del podere La Magia prende vita a partire dalle uve Sangiovese allevate nella parcella più vecchia dei vigneti di proprietà, estesi a corpo unico su 15 ettari e sovrastanti, da quote comprese fra i 400 e i 450 metri sul livello del mare, la vallata prospicente il versante sud-orientale della collina di Montalcino. L’impianto conta un’età intorno ai 45 anni ed è radicato sui peculiari terreni a matrice sabbiosa poco profonda, distesa sopra lo strato di limo e argille, capaci di trattenere riserve idriche contro i periodi di siccità, e disseminati di scheletro roccioso di natura calcarea. Il lavoro in vigna è condotto secondo le regole dell’agricoltura biologica, con tutte le cure dovute a uve di pregio riservate alla creazione del grand vin di casa. La vendemmia manuale si compie nel corso del mese di settembre e la vinificazione prende avvio in tini tronco-conici di legno, con una tradizionalmente lunga macerazione sulle bucce che si prolunga per circa 40 giorni. L’affinamento, che si sviluppa lungo 36 mesi, ha luogo in tonneau di rovere francese da 500 litri, per la maggior parte nuovi e di secondo passaggio per un 20% del totale. L’imbottigliamento si effettua all’inizio del quarto anno successivo alla vendemmia e inaugura un periodo di 6 mesi di riposo finale in cantina.
Brunello di Montalcino “Ciliegio” di La Magia si offre allo sguardo vestito di un fitto colore rosso granato. Intenso e profondo si presenta subito l’olfatto, modulato intorno a sentori fruttati scuri e maturi: amarena e ciliegia sotto spirito sono arricchite da toni speziati dolci e note finemente boisée. La sfumatura finale introduce il tostato di fava di cacao e caffè. Al palato è ampio e l’assaggio mostra una armonica muscolatura: l’intensa freschezza equilibra una possente trama tannica e il persistente finale si allunga su una finissima scia salina.