Grazie alla sua capacità di associare morbidezza e freschezza lo Chardonnay ‘Fabrizio Bianchi’ di Castello di Monsanto si configura come un’eccellente interpretazione toscana di questo vitigno di origine borgognona. La bottiglia rende omaggio a Fabrizio Bianchi, storico titolare che a metà degli anni ’70 del secolo scorso intuì la vocazione del territorio anche verso lo Chardonnay, che venne impiantato nei terreni di proprietà posti al di fuori della denominazione del Chianti Classico. Inizialmente, seguendo il modello borgognone, il vino era vinificato interamente in legno ma dagli anni duemila, ricercando una maggiore dinamicità del vino finito, solo il 30% della massa fermenta in legno, con la restante parte lavorata in acciaio.
Castello di Monsanto ‘Fabrizio Bianchi’ Chardonnay è un’espressione dell’omonima varietà a bacca bianca coltivata a guyot e cordone speronato su terreni di galestro, situati a circa 260 metri sul livello del mare. Una volta raccolte, le uve vengono vinificate in bianco per 2/3 della massa in vasche di acciaio inox a temperatura controllata e per la restante parte in tonneau di rovere francese, contenitore in cui il vino resta a maturare sulle fecce fini per circa 6-7 mesi. Segue un anno di affinamento in bottiglia prima dell’uscita sul mercato.
Lo Chardonnay Castello di Monsanto ‘Fabrizio Bianchi’ ha una colorazione giallo paglierino brillante e luminoso. Il bouquet aromatico evoca invitanti profumi di mimosa, camomilla, ginestra e salvia, impreziositi da sfumature minerali e sentori di pesca e agrumi. Gusto solido e morbido, intenso ed elegante, dall’intrigante componente fresco-sapida che sostiene il finale burroso. Sebbene questo Chardonnay risulti piacevole e suadente già in gioventù, mostra delle eccezionali doti di invecchiamento.