Region | Mendoza (Argentina) |
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Foundation Year | 1902 |
Vineyard hectares | 370 |
Address | Bodega Catena Zapata, Cobos S/N - M5509 Luján de Cuyo, Mendoza (Argentina) |
Oenologist | Alejandro Virgil |
La Bodega Catena Zapata e una delle più famose e rinomate cantine argentine. La sua sede si trova a Mendoza, in una delle zone più vocate del Paese per la coltivazione della vite e la sua storia è intimamente legata a quella del vino argentino. È stata fondata nel 1902 ed ha rappresentato lo spirito pionieristico dell’enologia del Paese. Ha svolto anche un ruolo fondamentale nella riscoperta e valorizzazione del territorio argentino e del vitigno Malbec, oggi icona indiscussa della viticoltura del Paese. Il nucleo originale della proprietà è costituito da sei vigneti storici, che ancora oggi donano uve di qualità superiore; Angélica, La Pirámide, Nicasia, Domingo, Adrianna e Angélica Sur. Sulla base di queste vigne, è stata poi costruita la fortuna della cantina, che si è sviluppata nel corso dei decenni successivi, fino a diventare un marchio conosciuto a livello mondiale.
Le prime innovazioni della tenuta si devono a Nicolás Catena Zapata che ha cominciato a gestire la proprietà verso la metà degli anni ’60. Fino ad allora i vini della cantina venivano prodotti in vecchie botti e avevano uno stile ossidativo. Grazie ai suoi viaggi, Nicolàs scoprì la rivoluzione del vino californiano della Napa Valley degli anni ’80, con l’utilizzo delle vasche d’acciaio a temperatura controllata e delle barrique di rovere francese. Decise di portare le stesse pratiche anche nella sua tenuta, piantando Cabernet Sauvignon, Chardonnay e lavorando a un miglioramento della selezione dei biotipi di Malbec. Nel 1990 uscirono le prime bottiglie del nuovo corso della cantina, con uno stile a metà strada tra l’esperienza Californiana e la tradizione francese.
La seconda rivoluzione introdotta da Nicolás Catena Zapata ha riguardato la scelta dell’alta quota. Quando un critico francese paragonò i sui vini a quelli del Languedoc, Nicolàs comprese che per produrre rossi più eleganti doveva cercare dei terroir dal clima fresco. Iniziò a piantare le nuove vigne in altitudine tra i 900 e i 1450 metri sul livello del mare, alla ricerca di temperature più fresche e di notevoli escursioni termiche tra le giornate assolate e le notti fredde. Le correnti d’aria della catena andina, contribuivano a tenere le vigne sempre ventilate e a rinfrescare le temperature diurne. I vini non solo erano più raffinati e con acidità più elevate, ma conservavano un frutto più fragrante e aromi più ricchi e intensi. L’ultima innovazione della tenuta ha riguardato la gestione per singola parcella dei vigneti, con il fine di esaltare le sfumature di ogni singola vigna. È stata mutuata la modalità di lavoro tipica della Borgogna, basata sulla ricerca dei migliori cru, con vinificazioni separate e valorizzazione di ogni singolo terroir. Un processo che ha contribuito ad elevare ancor più la qualità dei vini della tenuta.