L'Accamilla di Camerlengo è un vino bianco macerato che Antonio ha voluto dedicare alla sua cagnolina, di cui porta il nome. Inoltre, alla base di questo vino vi è la volontà di rifarsi alla tradizione, quella che non prevedeva il distacco tra la parte solida dell’acino e il mosto durante la vinificazione dei grappoli a bacca bianca. Contatto!
Le viti di 20-30 anni che danno alla luce le uve dalle quali si ottiene questo vino sono, in prevalenza la Malvasia di Rapolla, Santa Sofia, ovvero una varietà di Fiano e Cinguli, una varietà di Trebbiano toscano. Il suolo su cui sono radicati i vigneti è di tipo vulcanico, di composizione tufacea e calcarea, posto a circa 350 metri di altitudine. L’attenzione per l’ambiente è una prerogativa per la cantina e la volontà di ottenere uve identitarie è testimoniata dal regime biologico seguito tra i filari e dalla cura con cui si svolgono i lavori. Da sottolineare come la cantina stessa sia stata modellata dall’architetto romano in modo funzionale, non a caso pareti e pavimento sono rivestiti in coccio pesto, in maniera da far respirare in maniera ottimale l’ambiente in cui sostano i vini. I lavori riguardanti la vinificazione non sono mai invasivi. Le uve vengono pigia diraspate e inviate in tradizionali tini di castagno per svolgere la fermentazione alcolica, che avviene in maniera spontanea a contatto con le bucce per 18 giorni. Dopo una leggera pressatura, il vino viene sfecciato, senza subire chiarificazioni e filtrazioni. L’affinamento si svolge per un breve periodo di 2 mesi in tonneaux di rovere francese. L’aggiunta di solforosa è minima. La tiratura di questa perla enoica è sempre limitata. Consigliamo di scaraffarlo, oppure, una volta fatti depositare i residui naturali sul fondo della bottiglia, versare delicatamente il vino nel bicchiere.
L'Accamilla alla vista si presenta di un pregevole color giallo ambrato. Al naso esprime sensazioni che rimandano a note intense, minerali, di fiori di zagara, albicocca stramatura, erbe aromatiche su un lieve sfondo salmastro. Al palato è sapido, fresco, moderatamente morbido e connotato da una non invasiva astringenza riconducibile al tannino delle uve. Godereccio!